L’uomo, un 26enne di origini argentine residente a Trivento, aggrediva ripetutamente la convivente che alla fine ha trovato il coraggio di rivolgersi alle forze dell’ordine
TRIVENTO. I carabinieri di Trivento hanno arrestato un 26enne di origini argentine residente nel centro molisano con l’accusa di maltrattamenti in famiglia. Tutto nasce nel pomeriggio di venerdì 28 febbraio, quando una donna – visibilmente segnata da ripetute violenze e col volto ancora tumefatto – dopo aver subito l’ennesima aggressione dal compagno convivente ha chiamato il 112 per chiedere aiuto.
I carabinieri sono così intervenuti richiedendo l’intervento di personale sanitario del 118 per prestare le prime cure alla donna, e hanno avviato le operazioni di ricerca dell’uomo, che nel frattempo si era dato alla fuga, cercando di rifugiarsi in un vicino bosco. Dopo una serrata attività di perlustrazione dell’area i militari hanno ritrovato e arrestato il fuggitivo, che è stato accompagnato alla stazione locale, dove la donna ha formalizzato una dettagliata denuncia, fornendo elementi cruciali per l’indagine.
La collaborazione tra i carabinieri e l’autorità giudiziaria è stata determinante per il rapido svolgimento delle indagini e per l’adozione di misure protettive a tutela della vittima – fanno sapere dall’Arma – Su disposizione della Procura della Repubblica di Campobasso, l’uomo è stato tradotto nel carcere di Campobasso, dove, lunedì, il Gip del Tribunale di Campobasso ha convalidato l’arresto applicando nei suoi confronti la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento alla vittima e ai luoghi da lei frequentati, con applicazione del braccialetto elettronico, mettendo così al sicuro la donna da possibili nuove aggressioni”.
Il comandante della Compagnia carabinieri di Bojano ha voluto ribadire l’importanza di denunciare ogni forma di violenza, senza cedere alla tentazione di risolvere i conflitti in maniera privata. “Affidarsi alle istituzioni è l’unico modo per mettere al sicuro se stessi e i propri cari”, ha dichiarato, esortando chiunque si trovi in una situazione simile a non esitare a chiedere aiuto. Il rapido e coordinato intervento dei carabinieri, la tempestiva raccolta delle prove e delle testimonianze, insieme all’efficace operato della magistratura, sono stati essenziali – ribadiscono – per garantire una pronta e adeguata risposta alle gravi violenze subite dalla vittima. La tempestività di queste azioni ha permesso di restituire serenità alla donna e di proteggerla da ulteriori traumi. Il procedimento è nella fase delle indagini preliminari nel corso delle quali l’indagato potrà esperire, nell’ottica difensiva, tutti i rimedi processuali di rito previsti dal codice.