Si chiede un confronto in questa ultima fase istitutiva a tutela del settore


ISERNIA. “Favorevoli ma preoccupati per il destino della pesca”. Amici del Volturno, Fipsas, Aps Colli A Volturno e P.A.M.-associazioni che da anni si occupano di pesca e di tutela ambientale- dicono la loro in merito all’istituzione  del Parco del Matese.

“L’armonia  tra uomo ed habitat fluviali, raggiunta dopo anni di lavoro da parte delle associazioni  di pesca, ha permesso l’ottima conservazione  dei fragili ecosistemi acquatici, i cui problemi purtroppo sono ben noti a tutti – scrivono in una nota congiunta – Il raggiungimento  di tale equilibrio è frutto certamente diffusione della cultura del rilascio del pescato- che ha permesso di mantenere intatto, nei fiumi Volturno  e Cavaliere, uno dei più  importanti nuclei di trota mediterranea del centro-sud Italia (come d’altronde  è  stato attestato dai risultati delle ricerche pubblicate dagli studiosi del progetto Life Nat Sal.Mo.)- ma anche di una quotidiana  lotta al bracconaggio. La nascita del Parco Nazionale  non può  che comprovare il buon lavoro svolto negli anni da parte delle associazioni  di pesca; lavoro che ha permesso di conservare integri gli habitat fluviali ed in particolare  il reticolo idrografico  del fiume Volturno, cerniera tra l’istituenda area protetta ed il Parco Nazionale  d’Abruzzo Lazio e Molise.

Se non ci fosse stata la presenza sul territorio  delle associazioni che da anni si battono contro la costruzioni di centrali idroelettriche (come non ricordare il progetto della mega centrale di Montaquila che avrebbe intubato 2.4 km di fiume Volturno e che ottenne il parere negativo da parte dei sindaci del circondario dopo le accese proteste di pescatori ed ambientalisti oppure la battaglia tutt’ora in essere contro lo scellerato progetto Pizzone II), contro le nuove captazioni, contro gli scarichi abusivi, per il rispetto dei deflussi minimi vitali, contro la pesca illegale e non in ultimo contro l’ ormai insostenibile ed obsoleta pesca a prelievo – il Fiume Volturno  sarebbe stato molto diverso da come appare  oggi e probabilmente  non avrebbe goduto dell’attuale stato di conservazione  che ha spinto i tecnici di Ispra ad inserirlo nella zona 2  e zona 1 della bozza di perimetrazione del Parco del Matese.

Il lavoro quotidiano delle associazioni ha altresí contribuito a far conoscere le acque molisane in tutta Italia attirando appassionati da ogni angolo della nazione, sostenendo così la fragile economia delle aree interne.

Non in ultimo, come non ricordare poi i grandi risultati raggiunti nelle competizioni nazionali ed internazionali dai giovani atleti delle  società  di pesca affiliate a Fipsas, cresciuti sportivamente sulle rive delle acque della Valle. Ragazzi che hanno concentrato ogni loro sforzo in una passione sana e dagli altissimi valori”.

Per tali ragioni le associazione auspicano che il confronto tra istituzioni  in quest’ultima fase istitutiva “permetta alla pesca sportiva di sopravvivere  (e con se l’indotto che genera). L’armonia raggiunta tra uomo e natura, frutto di tante battaglie condotte in nome dell’ambiente non può  essere rotta vietando l’esercizio  di un’attività  che tanto ha fatto per questa Valle e che, si auspica, tanto continuerà  a fare”.