I gruppi di opposizione non hanno ritenuto esaustivo l’intervento del governatore Roberti in merito al suo coinvolgimento nell’indagine. Chiesta una seduta monotematica e l’accelerazione sulla costituzione di una commissione speciale antimafia


CAMPOBASSO. L’inchiesta della DDA che vede coinvolto anche il presidente della Regione Francesco Roberti, con l’accusa di corruzione, ha infiammato il dibattito in Consiglio regionale.

Duro lo scontro in Aula, a seguito delle comunicazioni fatte dal governatore. Intervento che non è stato ritenuto esaustivo dalle minoranze.

Tutto è cominciato con le parole del capogruppo del M5S Andrea Greco. “Presidente Roberti, arrivare in Aula – ha detto – e dire vi comunico che, dopo che quello che le è accaduto lo sanno dal Trentino alla Sicilia…”. Il presidente del Consiglio Quintino Pallante è intervenuto ed è cominciata la discussione sfociata in due richiami all’esponente pentastellato con la conseguente espulsione, non immediatamente determinata. “Nessun rispetto dell’Aula, lei evidentemente non ha contezza di cosa significa stare nell’aula” ha detto Pallante. “Io me ne vado direttamente, non è un problema, e invito tutta la minoranza a lasciare l’Aula” ha replicato Greco. Infine, dopo l’ennesima sospensione dei lavori, è intervenuto il consigliere dei Cinque Stelle Angelo Primani, chiedendo la convocazione dell’Ufficio di presidenza “per chiarire gli aspetti appena accaduti”.

Subito dopo tutti i gruppi di opposizione sono usciti dall’Aula, convocando una conferenza stampa, contestando quanto accaduto e definendo tale atteggiamento “omertà istituzionale”.

Chiesto un consiglio regionale monotematico, ma anche l’accelerazione sulla costituzione di una Commissione speciale antimafia. Per le minoranze è inoltre necessario dare vita a una Consulta della legalità. Infine, la richiesta – a tutti – di tenere alta la bandiera della legalità.

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