Preoccupazione è stata espressa dall’associazione per le problematiche di natura economica, ma anche legate alla mancanza di personale. L’appello alle istituzioni
CAMPOBASSO. Riflettori accesi, da parte del Comitato Regionale Aned sulle criticità con cui le Reti Nefrodialitiche in Abruzzo e Molise, si trovano a dover fare i conti. Carenze che minacciano di compromettere l’assistenza ai pazienti nefropatici, limitando anche l’attività preventiva per le fasi iniziali della malattia e creando difficoltà nel gestire i pazienti in dialisi domiciliare, peritoneale ed emodialisi.
Le problematiche evidenziate non sono solo di natura economica, ma anche legate alla mancanza di risorse umane, in particolare mediche.
Il dato preoccupante, come riportato, è che quest’anno il Corso di Specializzazione in Nefrologia dell’Università d’Annunzio di Chieti ha registrato l’iscrizione di zero studenti, il che implica una grave riduzione futura del numero di medici nefrologi in Abruzzo. Ciò potrebbe portare a una diminuzione della qualità e della quantità dei servizi offerti ai pazienti nefropatici, sia in termini di prestazioni cliniche che di continuità delle cure. In Molise, la situazione è già critica, con un forte esodo di medici nefrologi dai reparti e servizi regionali.
L’ANED fa appello alle autorità regionali per adottare misure urgenti, tra cui la creazione di un protocollo di intesa con l’Università del Molise, che riservi posti annuali a laureati in Medicina per la specializzazione in Nefrologia, garantendo anche borse di studio adeguate e un impegno minimo di 5 anni di servizio nella regione. Tale strategia sarebbe fondamentale per garantire un adeguato bacino di specialisti e la sostenibilità dei servizi nelle due regioni.
Un altro punto sollevato riguarda il piano di acquisto delle apparecchiature elettromedicali, in cui è stato previsto l’acquisto di letti bilancia per Venafro, Termoli e Campobasso, ma non sono stati inclusi fondi per l’acquisto di bioosmosi moderne per Agnone e Venafro, dispositivi necessari per garantire la sicurezza dei pazienti, nonostante le richieste fatte per anni.
Inoltre, il Comitato esprime preoccupazione per la proposta di trasformare alcune strutture in Centri di Assistenza Limitata (CAL) per l’emodialisi, come quelle di Agnone, Venafro e Larino. L’idea di ridurre il personale medico e affidare la cura ai soli infermieri potrebbe comportare rischi per la sicurezza dei pazienti, soprattutto quelli con patologie complesse. È richiesta una valutazione approfondita dei costi e dei benefici di questa proposta.
Infine, il Comitato ribadisce la necessità di una legge regionale che garantisca il trasporto per i pazienti dializzati, soprattutto in una regione come il Molise dove la questione del trasporto non è adeguatamente gestita. Per garantire la sicurezza dei pazienti, si suggerisce di mantenere l’attuale organizzazione per Agnone e di adeguare le postazioni di dialisi a Termoli e Isernia.
Il Comitato ANED chiede quindi un intervento urgente per affrontare la crisi delle Reti Nefrodialitiche e garantire la qualità delle cure per i pazienti nefropatici nelle due regioni.