Il dato emerge dallo studio eseguito dall’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie
CAMPOBASSO/ISERNIA. Trentasette casi nel 2024: aumentano in Molise gli episodi di vuolenza nei confronti degli operatori sanitari.
Come riporta l’Ansa, il dato emerge dalla relazione dell’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie (Onseps). Gli eventi hanno interessato il solo personale impiegato presso le strutture sanitarie pubbliche.
Gli operatori più esposti sono coloro che svolgono le attività lavorative nei punti di erogazione delle prestazioni sanitarie afferenti al setting assistenziale di tipo ospedaliero.
Le aree dedite all’assistenza degli utenti quali il Servizio psichiatrico diagnosi e cura (Spdc) e il Pronto soccorso rappresentano i luoghi più sensibili, non solo dal punto di vista della frequenza ma, in taluni casi, anche della gravità degli episodi rilevati. L’assenza di segnalazioni di episodi di violenza da parte del privato accreditato convenzionato Ssr – è spiegato nella relazione – potrebbe derivare, probabilmente, anche dal fatto che queste tipologie di setting assistenziali, al momento restano ad esclusivo appannaggio delle strutture pubbliche. Gli episodi di violenza risultano essere più frequenti nei giorni feriali con una leggera prevalenza nelle fasce orarie pomeridiane. Le qualifiche professionali maggiormente colpite sono quella dell’infermiere e del medico (specializzati in Psichiatria e Chirurgia) con una preponderanza di casi registrati a danno del sesso femminile.
La tipologia di aggressione verbale resta quella più ricorrente anche se in diversi casi la stessa risulta essere associata anche da quella fisica e solo sporadicamente rivolta contro i beni di proprietà della struttura. Le tipologie di episodi violenti che giungono al contatto fisico (spintonamenti, schiaffi, calci, pugni, e talvolta lanci di oggetti) vengono di regola tutte denunciate dalla parte offesa alle autorità giudiziarie. Inoltre, rispetto al 2023, si nota una maggiore sensibilità degli operatori nel presentare querela anche per le ‘sole’ aggressioni verbali.
L’utente/paziente in cura presso il Servizio psichiatrico diagnosi e cura rappresenta la figura maggiormente responsabile delle aggressioni al personale, mentre nelle aree dei Pronto soccorso il parente/caregiver del paziente risulta talvolta essere quella più ‘ingombrante’.