Il 30enne napoletano fermato dalla Squadra Mobile era destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Napoli. L’inchiesta sulla faida che ha avuto come culmine l’assassinio di Pasquale Sesso


ISERNIA. Estorsione e tentato omicidio con metodo mafioso: sono solo alcuni dei reati di cui è accusato un 30enne napoletano arrestato a Isernia dalla Polizia.

L’uomo è destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip presso il Tribunale di Napoli, su proposta della locale Procura della Repubblica, nei suoi confronti e di altre 4 persone, tutte esponenti di vertice di un gruppo criminale appartenente alla sfera di indirizzo del clan Mazzarella.

I cinque sono gravemente indiziati a vario titolo dei reati di estorsione, minacce, violenza privata, porto e detenzione di armi da sparo, tentato omicidio, tutti aggravati dalle modalità mafiose.

Il provvedimento cautelare è scattato a seguito degli esiti delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica – DDA e condotte dalla Squadra Mobile di Napoli e dal Commissariato San Ferdinando in relazione a una faida tra gruppi criminali che operano nella zona del Pallonetto di Santa Lucia. Come noto, il conflitto tra le famiglie Elia e Sesso ha avuto come tragico culmine l’omicidio di Pasquale Sesso, avvenuto il 5 luglio 2023.

Nel corso delle indagini gli investigatori hanno accertato che gli indagati, appartenenti al gruppo criminale della famiglia Sesso, all’indomani dell’omicidio e nonostante l’arresto pochi giorni dopo dell’autore, avevano messo in atto due tentativi di omicidio e un’estorsione di circa 150mila euro ai danni di familiari di persone ritenute coinvolte nell’omicidio.

Il 30enne da qualche tempo era a Isernia, dopo che nei suoi confronti era stato disposto il divieto di dimora in Campania.