La dispersione idrica sul territorio è al 55 per centro. I nuovi dati del XX Rapporto di Cittadinanzattiva sul servizio idrico integrato


CAMPOBASSO/ISERNIA. Bollette dell’acqua? Il Molise è la regione in cui si spende di meno. Si attesta a 234 euro il costo medio sostenuto dalle famiglie nel 2024 per la bolletta idrica, stesso valore rispetto al 2023.

A livello nazionale la spesa media è di 500 euro a famiglia. La regione con la spesa più elevata risulta essere la Toscana (748 euro) dove rispetto all’anno precedente si registra un aumento medio del 2,3%. L’incremento più consistente rispetto al 2023 interessa l’Emilia Romagna (+8,8%) e l’Abruzzo (+8,5%).

Frosinone resta in testa alla classifica delle province più care con una spesa media annuale di 917 euro (+5,7%) mentre Milano conquista anche nel 2024 la palma di capoluogo più economico con 185€. Fra i capoluoghi di provincia, aumenti a due cifre percentuali per Salerno (+16,1%), Novara e Verbania (+12,9%), Rovigo (+11,1%). A Latina si registra un decremento di ben il 37%.

Notevoli spesso le differenze tariffarie anche fra i singoli capoluoghi di provincia della stessa regione. Non è tuttavia il caso del Molise, in cui le tariffe idriche sono pari a 234 euro sia a Campobasso che a Isernia.

Questo dunque quanto emerge dal XX Rapporto sul servizio idrico integrato, a cura dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva. Che ha preso in esame le tariffe per il servizio idrico integrato applicate in tutti i capoluoghi di provincia italiani nel 2024 in riferimento ad una famiglia tipo composta da 3 persone un consumo annuo di 182 metri cubi. Se ci attestiamo su un consumo di 150 mc l’anno, la spesa sarebbe di 394 euro con un risparmio di 106 euro. Mentre chi ha accesso al bonus sociale idrico, appartenente ad un nucleo familiare di tre persone e  soglia ISEE fino a 9.530 euro, il risparmio annuo si attesta sui 110 euro.

In base agli ultimi dati Istat (anno 2022), la dispersione idrica raggiunge il 42,4% nel territorio complessivo italiano. In alcune aree del Paese (soprattutto Sud e Isole) si disperde più della metà dei volumi d’acqua immessi in rete. Spicca in negativo la Basilicata dove va disperso il 65,5%, segue a breve distanza l’Abruzzo (62,5% di acqua dispersa) mentre la Valle d’Aosta si ferma sotto il 30% (ma peggiora comunque il dato rispetto al 2020). Fra i capoluoghi di provincia molto negativo il dato di Potenza, dove la dispersione idrica supera il 70%.

In Molise la dispersione idrica più alta si registra a Campobasso (66,4%), mentre il valore per Isernia è pari al 44,8%.

L’acqua – dichiara Jula Papa, segretaria regionale di Cittadinanzattiva – è un bene vitale per l’essere umano e dev’essere preservato e tutelato. C’è  bisogno quindi di  una corretta gestione di questa risorsa, con politiche che sappiano affrontare e preservare questo bene”

Secondo dati Istat, nel 2022 è andato perso il 35,2% dell’acqua immessa in rete nei capoluoghi di provincia/città metropolitana e il 42,4% se consideriamo l’intero territorio. Sono allacciate alla rete idrica comunale circa 25 milioni di famiglie italiane, pari al 95,8% sul numero totale. Sono 214 i litri per abitante erogati ogni giorno nelle reti di distribuzione dei capoluoghi di provincia/città metropolitana.

Sempre in base a dati Istat, nel 2023 l’86,4% (+0,4 rispetto all’anno precedente) delle famiglie allacciate si dichiara molto (21,5%) o abbastanza soddisfatto (64,9%) del servizio idrico, contro un 13,6% poco o per niente. Nello stesso anno, l’8,9% ha lamentato irregolarità nell’erogazione, percentuale che sale al 15,8% nelle regioni del Sud e al 24,3% nelle Isole.