POLITICA & ATTUALITA'

Ultimo presidio per i più bisognosi, Paglione: “No alla chiusura dell’Ambito sociale di Agnone”

Nuovo intervento del sindaco di Capracotta che ricorda: “Il Molise Altissimo, l’area geografica che registra il più alto indice di spopolamento e di invecchiamento della popolazione”


CAPRACOTTA. Riforma degli ambiti sociali: resta alta l’attenzione sul nuovo piano della Regione e, sulla questione, si registra un nuovo intervento del sindaco di Capracotta Candido Paglione che torna a ribadire la necessità di salvaguardare l’Ats di Agnone.

“L’Ambito Sociale di Agnone – ribadisce – è l’ultimo presidio rimasto al servizio delle persone più bisognose che vivono nel territorio sicuramente più difficile e disagiato della nostra regione. Il Molise Altissimo, l’area geografica che registra il più alto indice di spopolamento e di invecchiamento della popolazione, a breve potrebbe essere privato anche dell’Ambito sociale di zona.

Chiuderlo significherebbe precludere alle nostre comunità l’attenzione necessaria – in termini di servizi sociali e di assistenza – per tutte le forme di fragilità tipiche delle persone anziane e di coloro che sono in condizioni di marginalità socio-sanitaria, come i disabili e gli immigrati in modo particolare. Illudersi di offrire gli stessi servizi che da sempre, con competenza ed attenzione, vengono garantiti alle persone e alle famiglie bisognose nei dodici comuni della ex Comunità Montana dell’Alto Molise passando in un ambito sociale più grande sarebbe un errore grave, che penalizzerebbe ancora di più le nostre popolazioni”.

Per Paglione, “l’organizzazione e le necessarie decisioni in una materia così delicata e complessa devono stare nel territorio più vicino dove sono richiesti i servizi essenziali nell’opera di contrasto all’esclusione sociale. Per questo faccio fatica a comprendere tutto questo accanimento contro il nostro territorio che, invece, continua a resistere e non vuole arrendersi, nonostante tutto. Voglio augurarmi che prevalga il buon senso, perché francamente non credo che ci possa essere ancora qualcuno che pensa di fare cassa cancellando il più piccolo degli ambiti sociali della nostra regione – sottolinea infine – quello che costa meno di tutti gli altri e che, oltretutto, funziona e riesce a garantire servizi fondamentali per le nostre popolazioni”.

Deborah

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