Ieri a Riccia l’incontro per discutere e formalizzare il proprio dissenso in merito alla realizzazione dell’impianto. La consigliera regionale Fanelli ha annunciato di aver presentato un’interrogazione
RICCIA. È finito sotto la lente di sindaci e associazioni il progetto per la realizzazione del parco eolico ‘Le Serre’. Ieri l’incontro a Riccia, presso il villaggio turistico Ciocca a cui hanno partecipato gli amministratori di Riccia, Jelsi, Pietracatella, e Gambatesa, la consigliera regionale Micaela Fanelli e le associazioni.

Nel corso dell’incontro è stato illustrato il progetto, “l’ennesimo – sottolinea l’amministrazione comunale di Riccia – presentato per la realizzazione di un parco eolico molto invasivo per il nostro territorio. Un progetto tecnicamente assolutamente non idoneo, dall’ altissimo impatto ambientale, che non rispetta le normative nazionali e regionali vigenti, che non rispetta le distanze dai centri abitati, dalle abitazioni, e dalle strade, e che incide negativamente sulla salute dei cittadini. Tali impianti non hanno alcuna ricaduta positiva sulle comunità locali e il nostro territorio, come ha ben spiegato nel suo illuminante intervento, la dottoressa Loredana Petroniro, agronomo dell’ Arsarp Molise, non ha bisogno di altri impianti se si considera che la Regione Molise ha già quasi raggiunto, ad oggi, gli obiettivi al 2030 in materia di decarbonizzazione (comprese le fonti rinnovabili), previsti dal Piano Nazionale integrato per l’energia e il clima 2030 predisposto dall’Italia in attuazione del Regolamento (UE) 2018/1999, fermo restando quando previsto nel Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico 10 settembre 2010 (GU n. 219 del 18-9-2010 ) Linee guida per l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili e nel decreto legislativo 8 novembre 2021 , n. 199 relativo alla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili”
Insieme le amministrazioni comunali, le associazioni e i cittadini hanno espresso il loro dissenso per questo e per i tanti altri progetti al vaglio ministeriale e regionale “che presentano un impatto elevatissimo e devastante per la popolazione e la salute umana, sacrificando ulteriormente i nostri territori agricoli e non facendo assolutamente l’interesse dei cittadini ma soltanto delle grandi imprese. Tali impianti non comportano alcuno sviluppo locale – ha evidenziato ancora l’amministrazione – tanto meno in termini di occupazione, e producono solo l’effetto di danneggiare l’agricoltura, alterare l’equilibrio ambientale, pregiudicare il turismo, svalutare le proprietà immobiliari, danneggiare fauna e flora, non tutelare la salute umana.
La consigliera regionale del PD Micaela Fanelli ha annunciato di aver presentato un’apposita interrogazione.