L’esperta Francesca Capozza invita a riflettere partendo da alcune considerazioni cruciali
R.Francesca Capozza*
ISERNIA. Soffrire nel corpo, nella mente, nell’anima è una esperienza che ognuno di noi ha provato almeno una volta nella sua vita. Il dolore appare una condizione che non è possibile evitare o rifuggire in effetti, ma affinché non divenga fulcro o gabbia della propria esistenza, è possibile affrontarlo fino a sublimarlo. Ecco alcune considerazioni cruciali su cui riflettere per poter ripartire.

- Il dolore che stai vivendo non è per sempre: inquadra la tua sofferenza in una fase che, come ha avuto un inizio, avrà anche una fine. Percepirsi in divenire, anziché in una situazione fissa e immutabile, alleggerisce e dona fiducia, coraggio e proattività.
- Parla del tuo dolore, ma non troppo: dedica un tempo minimo per parlarne con chi vuoi e poi parla di tutt’altro. Tu sei molto altro oltre al tuo dolore, dai spazio ad altri pensieri nella tua mente e ad altre azioni nella tua quotidianità e pian piano l’ombra della sofferenza si ridurrà anziché ingigantirsi. Più ti crogioli nel tuo dolore, più ne parli, più ti senti senza vie d’uscita, più soffri
- Diventa consapevole di ciò che di utile questa sofferenza ti sta insegnando e portando nella tua vita. Cosa hai imparato su di te? Cosa sul rapporto con gli altri? Cosa ora è importante per te? Cosa invece inutile e pesante?
- Ricordati che le persone o gli eventi non governano le tue emozioni e i tuoi pensieri. Il potere di farlo ce l’hai sempre tu. Allora dai loro una direzione positiva!
- Spezza le trappole mentali. Se finora il tuo modo di pensare, e quindi poi agire, ti porta dolore, non puoi sperare che magicamente vada via se non trovi tu altre soluzioni, ovvero nuovi modi di pensare e nuovi comportamenti. Perseverare in modalità disfunzionali non è mai una buona soluzione
- Spazio alla creatività con cui inventare opportunità per te piacevoli ogni giorno
- Fai progetti e pian piano concretizzali
- Coltiva buoni legami e pota quelli tossici
- Stop alla rimuginazione e ai sensi di colpa che appesantiscono e tolgono speranza e vitalità. Non servono a nulla e non ti aprono alla rinascita
- Valorizza quello che hai, le tue risorse, qualità e affetti sinceri
- Non ti chiudere nel rancore e nella vendetta, sentimenti che uccidono innanzitutto te, mentre tu invece hai bisogno di rinascere, facendo entrare in te solo sentimenti ed emozioni che nutrono;
- Coltiva il bello e il buono in te, negli altri, nel mondo.
*psicologa, psicoterapeuta, specialista in Psicologia della Salute