Il gup del Tribunale di Pescara ha accolto l’istanza del 22enne accusato di omicidio stradale per la morte della 50enne di Scapoli Maria Luisa Di Fiore. La rabbia dei familiari


PESCARA/SCAPOLI. Ha patteggiato la pena di 3 anni e mezzo di reclusione (con sospensione della patente) il 22enne romeno accusato di omicidio stradale per la morte di Maria Luisa Di Fiore, la 50enne di Scapoli travolta mentre attraversava la strada sulle strisce del lungomare di Pescara. Lo riporta l’Ansa.

La tragedia nell’ottobre dello scorso anno: la donna morì cinque giorni dopo il ricovero all’ospedale Santo Spirito. Il gup ha accolto l’istanza del giovane che, denunciato inizialmente per incidente stradale con lesioni e fuga, si era presentato il 25 ottobre  ai Carabinieri di Montesilvano  raccontando che, a causa dei fari di un’auto che viaggiava in direzione opposta, non aveva visto la donna attraversare la strada. Dopo l’impatto, preso dal panico, era fuggito. A seguito del decesso l’accusa era diventata di omicidio stradale.

“Non c’è stata nessuna ricerca della verità da parte della Procura – ha commentato su ‘Il Centro’ il legale della famiglia di Maria Luisa, l’avvocato Sandro Cutone – Ci si è accontentati delle dichiarazioni dell’imputato. Per noi questa non è una pena congrua anche perché gli illeciti rilevati sono molteplici. Ci aspettavamo che l’istanza di patteggiamento venisse respinta e si proseguisse con il rinvio a giudizio e con un processo ordinario e che alla fine venisse emessa una sentenza di condanna con una pena più giusta“.

Un dramma che ha profondamente segnato la comunità di Scapoli e non solo. E tanta la commozione per la scelta di grande generosità dei familiari della donna di dare il consenso all’espianto degli organi che hanno ridato speranza a pazienti in attesa di trapianto.