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Il Corriere della Sera ha stilato la classifica delle province italiane. Quella pentra ha fatto registrare un +19 per cento


ISERNIA. Sono trascorsi cinque anni dallo scoppio della pandemia. Ma come sono cambiati, da allora, i redditi degli italiani? Lo ha reso noto il Corriere della Sera, analizzando i dati dichiarati nel 2024, con anno di imposta 2023, pubblicati dal ministero dell’Economia e delle finanze per provincia, grazie anche alla mappa interattiva realizzata dalla piattaforma editoriale Withub.

Dallo studio emerge che il valore più alto per l’anno d’imposta 2023 è stato registrato a Milano con un valore medio pro capite di 32.481 euro lordi. In relazione allo stesso dato del periodo pre-Covid, però, anno d’imposta 2019, sono le province del Sud Italia ad aver registrato il maggiore incremento: prime fra tutte Isernia  con +19% e un reddito procapite di 19.216 euro. Incremento anche per la provincia di Campobasso che ha registrato un + 17%, con reddito pro capite di 19.177,59 euro.

A livello nazionale, nel Nord Italia, si registrano i redditi più alti rispetto al sud. Crotone è la provincia con il valore medio più basso: 17.035 euro lordi a cittadino. Allo stesso tempo, però, è anche una di quelle cresciute maggiormente rispetto a prima della pandemia.

La crescita più bassa è stata registrata nella provincia di Terni, in Umbria: il reddito medio pro capite (anno d’imposta 2023) si attesta a 21.808 euro lordi e rispetto al 2019 è cresciuto del 10%. A seguire Perugia con un incremento dell’11% e un reddito medio di 22.012 euro pro capite. Milano, invece, negli anni ha mantenuto il suo primato e a confronto a quattro anni fa, con un aumento del 13%.