Nell’area della scuola ormai abbattuta mosaici, murature e manufatti di presumibile epoca romana


ISERNIA. Dalle macerie della scuola ‘San Pietro Celestino’ di Isernia sono emerse importanti novità di natura archeologica. Circa mezzo metro sotto il piano di strada, gli operai hanno riportato alla luce diversi reperti tra cui un pavimento con mosaico, maioliche, murature, anfore, piatti e tegole. Materiale che, a una prima valutazione, potrebbe essere databile intorno al II-III secolo a.C., in epoca romana.

Gli operai stanno continuando a lavorare con estrema cautela per non danneggiare i reperti, in attesa del sopralluogo della Soprintendenza che dovrà decidere come e se proseguire con i lavori, oltre a stabilire la natura dei ritrovamenti. Nella zona, esattamente quattro anni fa, era stato trovato un altro importante reperto: una testa marmorea attribuita all’imperatore Augusto, che renderebbe più solida l’ipotesi di datazione.

Intanto arrivano già le prime proposte attorno alla questione, tra cui quella di Emilio Izzo, impegnato operatore culturale del territorio pentro. “Bisogna capire davanti a noi quale è lo scenario – scrive – poi basterebbe realizzare un solaio rialzato sul quale costruire la scuola e permettere le visite nel sottosuolo. Sempre che lo scavo lo meriti e sempre che ci sia interesse per queste scoperte. Se invece l’humus culturale di questa disgraziata terra è quello che ha visto capitolare l’eccezionalità del Paleolitico o più ‘semplicemente’ la presunta testa dell’imperatore, allora spero che tutto possa andare in mano a persone che sanno amare queste straordinarie realtà culturali!”, chiosa Izzo.

Pierre