L’ex consigliera provinciale e comunale ha accompagnato il percorso fin dalle prime fasi, dopo la scoperta di Santoro e Ziccardi a Palazzo Cannavina
CAMPOBASSO. Un’antica alleanza familiare, un frammento prezioso della storia rinascimentale di Campobasso, un ponte culturale tra Molise, Lombardia ed Emilia-Romagna: è da questi elementi che prende forma la giornata di studio ‘I Gonzaga, Signori di Campobasso’, in programma venerdì 9 maggio presso l’Auditorium ex GIL in via Milano, a Campobasso. L’iniziativa è promossa dalla Provincia di Campobasso con Europe Direct Molise, in partenariato con il Comune di Campobasso.
L’evento è incentrato sul dominio dei Gonzaga sulla Contea di Campobasso tra il 1530 e il 1638 e sulla recente scoperta, all’interno di Palazzo Cannavina, di uno stemma nuziale scolpito in occasione del matrimonio tra Ferrante I Gonzaga e Isabella di Capua. A partire da questa scoperta, firmata dagli studiosi Walter Santoro e Mario Ziccardi, si sono attivate ricerche storiche e archeologiche che hanno portato a nuove e significative connessioni tra territori apparentemente distanti e culminato, già un anno fa, in una due giorni di studio che ha coinvolto le città di Mantova e Guastalla.
Un progetto ambizioso che ha preso forma grazie anche al determinante contributo di Evelina D’Alessandro, già consigliera provinciale e comunale del Movimento 5 Stelle, che ha accompagnato e sostenuto l’intero percorso sin dalle sue prime fasi.
“Tutto è nato da una semplice domanda – spiega l’ex consigliera provinciale Evelina D’Alessandro (M5S) – che un anno fa mi rivolse Walter Santoro, chiedendomi se la Provincia avesse concesso il patrocinio a un convegno a Mantova e Guastalla sul tema dello stemma Gonzaga–Di Capua. Mi attivai subito per fare in modo che il patrocinio venisse accordato e che la Provincia di Campobasso fosse rappresentata ufficialmente. Così, insieme alla dott.ssa Carmela Basile dell’Ufficio Europe Direct, siamo partite per la Lombardia e l’Emilia-Romagna”.
Da lì, l’idea di realizzare un evento simile a Campobasso ha iniziato a prendere forma. Grazie alla fiducia e al supporto economico della Provincia, e al successivo contributo del Comune di Campobasso, l’iniziativa ha preso corpo coinvolgendo anche l’IRASE Regionale Molise, l’Ordine dei Giornalisti del Molise e il Centro di Documentazione Europea dell’Università degli Studi del Molise.
“Mi era chiaro come il ritrovamento dello stemma fosse un elemento significativo per la nostra storia rinascimentale, ancora troppo poco valorizzata. Ho cominciato a lavorare all’idea di un convegno da tenere qui a Campobasso. Ho trovato subito sostegno nella Provincia, che ha creduto nel progetto attraverso l’Ufficio Europe Direct”.
Un percorso, insomma, tutt’altro che scontato, segnato inizialmente da perplessità e resistenze, ma che ha trovato nel lavoro costante di Evelina D’Alessandro un motore decisivo per la sua realizzazione.
“Sono particolarmente grata al Presidente della Provincia di Campobasso Puchetti per la fiducia e all’Ufficio Europe Direct per l’entusiasmo con cui hanno accolto l’idea. Questo evento testimonia come la valorizzazione del patrimonio storico e culturale possa nascere da un ascolto attento e da una visione aperta al confronto tra territori – aggiunge D’Alessandro –. Una storia che parte da Campobasso e che, grazie a una scoperta, un incontro e un’azione concreta, oggi torna a casa per essere finalmente raccontata. Credo che la politica debba servire anche a questo: creare occasioni perché la conoscenza si allarghi e la memoria diventi strumento di cittadinanza attiva promuovendo il patrimonio culturale e coniugando ricerca storica, dialogo tra istituzioni e valorizzazione del sapere. Anche fuori dalle istituzioni – ha detto in conclusione l’ex consigliera provinciale – continuerò a lavorare affinché il nostro patrimonio venga raccontato e condiviso, in forme sempre più accessibili”.
Alla giornata del 9 maggio, che si preannuncia come un’occasione di grande interesse per studiosi, insegnanti, giornalisti e cittadini, interverranno accademici, storici e rappresentanti istituzionali provenienti da Mantova e Guastalla, tra cui membri dell’Accademia Nazionale Virgiliana, della Società per il Palazzo Ducale, della Biblioteca Maldotti, dell’Associazione AVR Scintille di Rodigo, e il Sindaco e la Vice Sindaca del Comune di Guastalla. Curatore scientifico e moderatore della giornata sarà Walter Santoro, presidente dell’associazione Opificio Culturale, che sarà presente con Mario Ziccardi, storico e componente dell’associazione.