Foto Ansa

Il piccolo si chiama Libero ed è stato accolto con gioia della piccola comunità


MONTEMITRO. Un’attesa lunga 10 anni per la comunità di Montemitro, che finalmente ha potuto gioire per la nascita di un bambino. Proprio nei giorni scorsi è venuto alla luce il piccolo Libero. Come riporta l’Ansa, la sua mamma, Emanuela, è tornata nel suo paese di origine dopo molti anni trascorsi nel Bresciano e ha sposato Rocco, suo amico d’infanzia. I due, dopo il matrimonio hanno deciso di riaprire una macelleria e di mettere su famiglia.

Martedì scorso è nato il loro primogenito, in concomitanza con il 40esimo compleanno della mamma. Le donne anziane del paese sono impegnate nella preparazione del corredino del bimbo, fatto rigorosamente a mano con qualche pezzo tessuto su un antico telaio ancora funzionante.  Montemitro è un paese a minoranza linguistica croata che vive, insieme ad altri paesi dell’entroterra, una grave crisi demografica: negli ultimi 40 anni la popolazione si è dimezzata. Per Emanuela la scelta di tornare a vivere in Molise è stata una svolta nella vita. “Sono tornata da circa tre anni – ha spiegato all’Ansa – A Montemitro c’è una vera e propria comunità. Non si è mai soli. In città, al contrario, dove ho vissuto molti anni, c’è molta solitudine. Con mio marito vogliamo restare nel nostro paese, ci vuole coraggio, ma ce la stiamo mettendo tutta. Questa realtà ha molto potenziale.

Abbiamo riaperto la macelleria con tante difficoltà, ma qualcosa si sta muovendo. Un giovane ha voluto impegnarsi con una vigna, un altro ha aperto un b&b. E poi sta arrivando anche qualche straniero ad acquistare casa. Lo scorso anno hanno comprato israeliani, inglesi e anche una norvegese. Molti emigrati stanno rientrando. Questo paese fa sentire la nostalgia di casa perché qui è bello vivere in comunità dove collaboriamo tra noi. Non abbiamo nessuna intenzione di spostarci, la nostra vita è qui”.

Il marito Rocco parla delle tradizioni di Montemitro alle quali gli abitanti sono molto legati, la Festa di Santa Lucia, ma anche del concorso letterario di poesia nella lingua di origine. “Questo bambino sarà la mascotte del paese – conclude Emanuela -. È stato un miracolo. In ospedale è andato tutto bene: il team di operatori molto professionale. Ringrazio medici e tutto il personale ed anche la dottoressa che mi ha seguito”.