Illustrate in conferenza stampa le ragioni che hanno portato l’aggregazione ad annunciare le dimissioni degli assessori e la rinuncia agli incarichi politici per i consiglieri. Le nomine alla Sea tra le cause scatenanti. Assente Adele Fraracci, che ha preso le distanze
di CARMEN SEPEDE
CAMPOBASSO. Cantiere civico attualmente fuori dalla maggioranza al Comune di Campobasso e pronto a presentare la mozione di sfiducia alla sindaca Marialuisa Forte.
“Quando un matrimonio è tossico, si rompe”. Eloquenti le parole del consigliere Sabino Iafigliola, nella conferenza stampa dell’aggregazione guidata da Pino Ruta, che nella giornata di sabato ha annunciato le dimissioni dei propri assessori dalla giunta e la rinuncia agli incarichi politici per i suoi consiglieri. Assente l’assessore Adele Fraracci, che ha preso le distanze dalla scelta, annunciando l’uscita dal Cantiere civico.
“Ci saremmo aspettati un esito diverso, ma la situazione attuale è preclusiva di un prosieguo della nostra partecipazione a questo centrosinistra – le parole di Pino Ruta – quando viene meno il rapporto di fiducia perché si tradiscono accordi scritti credo che non ci sia possibilità di ricucitura che tenga”.
Tanto da lanciare la proposta di mozione di sfiducia sulla quale si è espresso in favore il consigliere di Forza Italia Nicola Cefaratti. Una posizione a titolo personale, come ha precisato il capogruppo azzurro Mimmo Esposito. “Per presentare una mozione di sfiducia servono un numero minime di firme – ha chiarito in merito il candidato sindaco dei civici – mi auguro un atto di coerenza da parte degli altri consiglieri, che come me in campagna elettorale hanno raccontato la loro verità e che oggi si trovano a vivere una situazione emergenziale, visto che la città è allo sbando, perché i servizi che non funzionano. Io non sono un politico, ho rifiutato di fare il vice sindaco, ma in questo contesto sarebbe meglio ridare la parola ai cittadini”.
L’eventuale interruzione anticipata della legislatura e la nomina di un commissario non spaventa Pino Ruta, “perché i commissari sono funzionari nominati dal Ministero dell’Interno di provata esperienza”.
Una rottura nata per questioni politiche, “perché tutte le proposte fatte da noi sono state impallinate, fatta eccezione per la questione della scuola D’Ovidio, con cui siamo riusciti a far risparmiare tre milioni di euro al Comune di Campobasso”, scatenata dalle recenti nomine alla Sea, in particolare l’indicazione del segretario di Sinistra Italiana Piero Neri alla presidenza della società. Nomina per il firmatario del ricorso elettorale presentato per rivedere la rappresentanza dei civici in Consiglio comunale.
“Designazioni che hanno poco di tecnico e molto di politico, se avessero scelto una figura di spicco nessuno avrebbe detto niente”, ha affermato ancora Ruta, che ha annunciato anche la possibilità di un’azione giudiziaria per il mancato rispetto dell’accordo scritto che ha preceduto il ballottaggio, “che vede tra le firme quelle di Marialuisa Forte”. E che tra i punti principali indicava la revisione del sistema di raccolta differenziata.
“Non è possibile avere cittadini di serie A e di serie B – ha detto in proposito il vice sindaco Piero Colucci – in centro ci sono i cassonetti e in periferia i mastelli, che inquinano e sono poco decorosi. Sulla Sea non volevamo partecipare alla spartizione degli incarichi, ma avere addetti al settore di provata capacità”.
“Può venir meno la trasparenza e a volte in politica anche la lealtà, ma la fiducia no – ha precisato il consigliere Stefano Lombardi.
Quanto ai futuri scenari politici gli esponenti del Cantiere civico hanno escluso la possibilità di riaprire un’interlocuzione con l’area progressista, per ricomporre la frattura. “Per me non c’è spazio per ripensamenti – ha concluso Sabino Iafigliola – usando l’ironia possiamo dire Miss Italia finisce qui”.