Dopo il secondo rinvio l’esponente di Fratelli d’Italia che ideò la manifestazione durante l’amministrazione d’Apollonio ammonisce: “Un’altra occasione persa”
ISERNIA. Dopo la conferma di un secondo rinvio per il corteo storico ‘Il ritorno del Papa Santo’, arriva il commento dell’ex assessore e attuale consigliere comunale di Isernia Eugenio Kniahynicki che, nella precedente amministrazione comunale, ideò la manifestazione. La figura di San Pietro Celestino rappresenta un pilastro fondamentale per la storia e l’identità della nostra amata città di Isernia. Il suo passaggio, la sua spiritualità e il suo legato culturale sono un patrimonio inestimabile che meriterebbe la massima valorizzazione”, scrive Kniahynicki. “Come Assessore alla Cultura, nella precedente amministrazione comunale, ho voluto rimarcare l’importanza di questo legame, dedicando impegno e risorse per creare e far crescere una rievocazione storica del passaggio del Papa Santo, un evento capace di unire fede, cultura e comunità, attirando attenzione e turismo. Un lavoro faticoso, portato avanti con l’aiuto della Pro Loco (nella persona del già Presidente Michelino Freda) e di Emilia Vitullo, che aveva ridato lustro a un momento cruciale della nostra storia”.
“Purtroppo, assistiamo con profondo rammarico a come tutto questo impegno sia stato, di fatto, vanificato dall’attuale amministrazione – ammonisce Kniahynicki – Dopo aver annunciato il rinvio dell’evento canonico previsto per ottobre 2024, giustificando la decisione con la promessa di recuperare l’appuntamento in una nuova data, quella di oggi, 19 maggio 2025, scopriamo ora che anche questa data, tanto attesa e promessa, è stata nuovamente cancellata. E, quel che è ancora più grave, senza fornire alla cittadinanza alcuna spiegazione plausibile o comunicazione ufficiale chiara sul perché di questo ennesimo rinvio o cancellazione definitiva”.
Per Kniahynicki si tratta di “un’occasione persa per celebrare la nostra storia, la nostra identità e per offrire un momento di cultura e aggregazione alla città. Il lavoro svolto per valorizzare un pezzo così importante della nostra tradizione sembra essere stato dimenticato o, peggio, accantonato senza rispetto”.
Pierre