Categories: Il fatto del giorno

Trivento celebra la Giornata delle Api: recuperato un antico apiario nel centro storico

La postazione, che fino agli anni Sessanta apparteneva a Michele Scarano, è stata ripristinata con il sistema di ‘adotta un’arnia’


TRIVENTO. Le api svolgono un servizio essenziale per i nostri ecosistemi, aiutando i fiori ad espandere il proprio areale e a riprodursi. Oltre che alla sopravvivenza di molte specie vegetali, questi incredibili insetti sono necessari per la sopravvivenza della nostra specie, contribuendo in maniera decisiva alla sicurezza alimentare globale. Oltre due terzi delle colture utilizzate per la nutrizione umana sono infatti impollinate dalle api.

L’associazione Centro Storico Trivento Aps, grazie all’aiuto di un socio apicoltore, ha ripristinato un antico apiario nei pressi del centro storico e precisamente a Piana Palumbo, contrada posta sul costone sud-ovest del centro abitato. Nella zona, per quanti lo ricordano, Michele Scarano, esattore, figlio di Vincenzino anche lui apicoltore, fino agli anni 60 aveva le api e produceva miele per il fabbisogno cittadino con vendita diretta.

La postazione che è stata ripristinata con il sistema di ‘adotta un’arnia’, consentirà all’Associazione di poter avviare un monitoraggio ambientale mediante le analisi della cera che in questo periodo le api stanno costruendo dentro il nido, alla ricerca di potenziali sostanze inquinanti; ulteriore monitoraggio sarà indirizzato all’analisi del miele raccolto per certificare tramite il polline, le piante mellifere bottinate nel raggio di 3 km. Allo stato attuale, le api hanno già visitato le fioriture primaverili come il prugnolo, il rosmarino, mandorlo, nocciolo, ciliegio, pesco, la rosa canina. Tra loro, le piante da frutto ormai abbandonate nella coltivazione si riescono ancora a scorgere in mezzo al verde del versante. Siamo nella primavera inoltrata e grazie alle abbondanti piogge, le nostre instancabili alleate potranno beneficiare di tante fioriture, comprese quelle di acacia e di sulla, per riempire i melari e poter fare una o piu’ smielature durante la stagione.

Il primo melario è in fase di opercolatura e le condizioni lasciano ben sperare per la stazione apistica.

Il miele prodotto rimarrà a disposizione dell’Associazione Centro Storico Trivento Aps per attività di degustazione e promozione del territorio, con l’obiettivo di poter caratterizzare un miele Millefiori che sarà tipico di questa zona, proprio in virtu’ delle essenze floreali presenti e già censite nei suoi rapporti di botanica nel 1811 da Giosuè Scarano, illustre concittadino vissuto tra il 1774 ed il 1845.

Il riscaldamento globale sta mettendo a dura prova la tenuta degli ecosistemi naturali che, anche se pur mutevoli, hanno bisogno di un periodo piu’ o meno lungo di adattamento. Le api – così come le lucciole quasi estinte dai campi di grano – sono state le prime a subire gli effetti negativi del cambiamento climatico; le api selvatiche che in passato nidificavano nei tronchi d’albero cavi, almeno nei nostri areali non sono piu’ presenti e questo lo si puo’ notare osservando le fioriture in ambienti isolati che ne sono privi.

Anche alcuni parassiti come l’acaro varroa, già dai primi anni del 1980, hanno contribuito a decimare gli apiari presenti sul territorio e per fortuna oggi, con buone pratiche apistiche si riesce a contenere lo sviluppo di questo acaro che porta alla morte della famiglia di api e sviluppo di altre visori. Un alveare che lavora e produce miele è un sintomo di benessere animale con riflessi positivi per l’ecosistema in cui è inserito e per l’apicoltore che se ne è preso cura.

In periodo di raccolto, ogni alveare raggiunge la popolazione massima di 50.000 api che nelle prossime settimane faranno visita alla scalinata per dissetarsi nei sottovasi dei fiori e vicino i rubinetti gocciolanti; faranno visita inoltre alle nuove fioriture che si stanno preparando nella zona, come i tigli messi a dimora nel belvedere ed a Piazza Fontana, le siepi di rovo lungo i costoni, compreso il bel prato di trifoglio alessandrino presente nel giardino dell’Episcopio.

Pietro

Recent Posts

Isernia, gestione delle emergenze: la centrale Nue 112 prende forma

Oggi il sopralluogo all'auditorium del governatore Roberti, insieme ai prefetti Lattarulo e Montella, all'assessore Di…

45 minuti ago

Rifiuti a Isernia, parte il servizio di raccolta ‘porta a porta’ in 14 borgate

Via libera della giunta alle nuove misure. L'assessore Antenucci: “Insieme a un controllo efficiente e…

2 ore ago

Istituita la rete regionale per l’ictus, i commissari: “Assistenza integrata e cure garantite in Molise”

Questa mattina la presentazione da parte dei commissari Bonamico e Di Giacomo. Il ruolo del…

2 ore ago

Campobasso, è ‘Eterno Amore’: al via la campagna abbonamenti 25/26

I Lupi sono pronti a vivere la seconda stagione consecutiva in Serie C Now: tutti…

4 ore ago

Da 161 anni a servizio dei cittadini: la diplomazia umanitaria della Croce Rossa protagonista a Isernia

Celebrato l'anniversario della fondazione dell’associazione, ricordando la costituzione del primo Comitato nazionale avvenuta il 15…

5 ore ago

Lettera 423, a Isernia Valerio Aprea incanta con i monologhi di Mattia Torre (VIDEO)

Di scena (gratis) nel Chiostro del Comune un irripetibile ed esilarante incontro con vizi e…

5 ore ago