Dopo la riorganizzazione di alcune unità infermieristiche


CAMPOBASSO. Garantire i servizi, assicurando certezza e sicurezza delle cure. Questa, fanno sapere dall’Asrem, è sempre stata una priorità e continuerà ad esserlo anche a fronte di eventuali difficoltà.

Questo è quello che è accaduto all’ospedale ‘Cardarelli’ di Campobasso, quando la responsabile della Direzione medica, la dottoressa Giovanna Sticca, ha ritenuto doveroso riorganizzare alcune unità infermieristiche, con assegnazione temporanea in altre unità operative, proprio per dare continuità a specifiche attività.

L’ordine di servizio è stato però contestato, in particolare, da un infermiere che ha adito alle vie legali adducendo motivazioni personali rispetto lo spostamento, quali l’impossibilità di conciliare i turni di lavoro con l’assistenza ad un familiare con disabilità grave e la lesione di un proprio diritto alla salute, essendo lo stesso affetto da un disturbo certificato all’adattamento, con ansia legata al cambiamento di ambiente lavorativo.

Di fatto, però, all’Asrem non era mai stata fornita alcuna prova che il ricorrente somministrasse farmaci al familiare in orari prestabiliti, o che fosse interessato da una malattia che potesse esonerarlo da possibili spostamenti da un reparto ad un altro. Dunque, quelle dell’infermiere, richieste ritenute irrilevanti e superflue, mentre la prerogativa datoriale esercitata legittimamente.

Il giudice del lavoro ha così rigettato la domanda del dipendente condannandolo al pagamento delle spese processuali in favore dell’Asrem.

“Ogni nostra azione, in questo caso un ordine di servizio – ha commentato la dottoressa Sticca – nasce da una esigenza di ottimizzazione, di efficienza ed efficacia della nostra offerta sanitaria. Agiamo tenendo conto della richiesta di personale nei singoli reparti ma anche delle peculiarità del personale, perché ciascun operatore sanitario possa poi lavorare bene garantendo le prestazioni insieme al resto della squadra”.