Bancarotta fraudolenta da oltre 2 milioni di euro: imprenditore isernino assolto con formula piena

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La sentenza del tribunale di Trieste. L’uomo, assistito dall’avvocato Giammatteo, è riuscito a dimostrare la sua estraneità ai fatti


di Deborah Di Vincenzo

TRIESTE/ISERNIA. Pronunciata questa mattina, dal Tribunale Penale di Trieste, la sentenza di assoluzione nei confronti di un imprenditore isernino imputato per bancarotta fraudolenta patrimoniale, in relazione al fallimento di una società precedentemente amministrata e poi ceduta. Il procedimento aveva ad oggetto operazioni ritenute distrattive per un importo complessivo di circa 2,5 milioni di euro.

L’avvocato Gianluca Giammatteo


Il Tribunale, al termine di una lunga istruttoria dibattimentale, ha accolto integralmente le tesi della difesa, rappresentata dall’avvocato Gianluca Giammatteo del Foro di Isernia, disponendo l’assoluzione dell’imputato perché il fatto non sussiste.

“È stata una vicenda giudiziaria complessa – spiega l’avvocato Giammatteo – nella quale abbiamo sin dall’inizio sostenuto l’assoluta estraneità del mio assistito rispetto alle condotte oggetto di contestazione. In aula abbiamo dimostrato, anche mediante una articolata consulenza tecnica di parte, che non vi era alcun atto distrattivo, né alcuna condotta dolosa. È stato fondamentale ricostruire nel dettaglio il periodo di effettiva gestione societaria, chiarendo il passaggio della titolarità e la completa estraneità del mio assistito alla fase critica che ha poi condotto alla dichiarazione di fallimento”.

L’inchiesta era partita anni fa su impulso della Procura di Trieste, a seguito della dichiarazione di insolvenza di una società che operava nel settore commerciale, già trasferita a terzi e successivamente fallita. La complessa vicenda ha visto la raccolta di documentazione bancaria, contabile e testimonianze, nonché il deposito di plurime relazioni curatoriali.

Oggi la pronuncia di assoluzione ristabilisce la verità dei fatti, riconoscendo la piena correttezza dell’operato dell’imprenditore molisano.

“È una sentenza importante – evidenzia infine Giammatteo – perché dimostra ancora una volta come, anche nei procedimenti per reati fallimentari, sia determinante affrontare il processo con rigore tecnico, precisione documentale e una strategia difensiva solida, in grado di decostruire, punto per punto, l’ipotesi accusatoria”.