Lo stabilisce la classifica stilata dagli esperti del Barcelona Institute for Global Health. Oltre mille i centri presi in esame. La sindaca Forte: “Un primato che assume un significato ancora più rilevante considerando le difficoltà infrastrutturali con cui il capoluogo si confronta”
CAMPOBASSO. Città a misura d’uomo? Campobasso leader in Europa per salute urbana e benessere. Lo stabilisce la classifica di quasi mille città europee stilata dagli esperti del Barcelona Institute for Global Health (ISGlobal) sulla base di un nuovo indice di valutazione, l’Healthy Urban Design Index (Hudi), che considera 13 parametri relativi a progettazione urbana, trasporto sostenibile, qualità ambientale e accessibilità agli spazi verdi.
Come riferisce l’Ansa, sul podio si piazzano Pamplona in Spagna, Ginevra in Svizzera e Harlow nel Regno Unito. Mentre le migliori italiane sono Bolzano in 35esima posizione, Campobasso 45esima (ma prima in Europa nella categoria dei piccoli centri con meno di 50mila abitanti) e Cagliari 57esima.
Lo studio, guidato dalla ricercatrice italiana Federica Montana, è pubblicato su The Lancet Planetary Health. Il team di esperti ha valutato 917 città di 26 Paesi europei (incluso il Regno Unito) sulla base di dati di telerilevamento, OpenStreetMap e set di dati pubblici dell’Ue e dei governi.
“Un primato che assume un significato ancora più rilevante – commenta la sindaca Marialuisa Forte – considerando le difficoltà infrastrutturali con cui la città si confronta: una rete viaria limitata, l’assenza di collegamenti ferroviari attivi (il tratto Campobasso-Roma sarà ripristinato solo nel 2028, al termine dei lavori di elettrificazione) e un fenomeno di spopolamento preoccupante.
Tuttavia, questo studio dimostra che Campobasso è riuscita a costruire un modello virtuoso di benessere urbano grazie a una progettazione consapevole degli spazi, alla promozione di una mobilità sostenibile, a un’attenzione crescente per la qualità ambientale e alla valorizzazione del verde pubblico. “Merito – continua la sindaca Forte – anche dell’amministrazione comunale che mi ha preceduta. A conferma di questa vocazione, proprio oggi in Piazza Municipio ha preso il via ‘Campobasso previene’, un’iniziativa che per quattro giorni offrirà formazione e screening gratuiti per la prevenzione sanitaria e il benessere, con l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini sull’importanza della salute pubblica.
La coincidenza tra l’avvio di questo evento e il riconoscimento ottenuto nella ricerca condotta dal Barcelona Institute for Global Health non è casuale: Campobasso sta dimostrando che anche una piccola città, pur con ostacoli strutturali, può essere un modello di attenzione al benessere e alla salute della comunità. Questo risultato rappresenta un punto di forza su cui l’amministrazione comunale intende continuare a lavorare”.
LO STUDIO. Per rendere le città comparabili, sono state raggruppate in cinque categorie (grandi aree metropolitane, città metropolitane, città di medie e piccole dimensioni e piccoli centri) in base al numero di abitanti. I 13 indicatori valutati includono la compattezza urbana, la densità abitativa, le infrastrutture per pedoni, ciclisti e trasporti pubblici, i livelli di inquinamento atmosferico, la capacità di mitigare e gestire il calore e l’accessibilità agli spazi verdi. L’indice assegna un punteggio compreso tra 0 e 10 a ciascuno degli indicatori analizzati e stabilisce un punteggio Hudi combinato. In generale, la categoria con i punteggi più alti è quella delle città di piccole dimensioni, con una popolazione compresa tra 50.000 e 200.000 abitanti. In testa ci sono Pamplona, Ginevra e Harlow, con un punteggio pari rispettivamente a 6,8, 6,65 e 6,64.
“Nessuna delle 917 città raggiunge un punteggio pari o superiore a 7 su 10, il che ci dà un’idea del margine di miglioramento nella promozione della salute e del benessere attraverso la progettazione urbana in Europa”, commenta Federica Montana. Le grandi aree metropolitane (con più di 1,5 milioni di abitanti) hanno generalmente ottenuto punteggi migliori negli indicatori di progettazione urbana e di trasporto sostenibile, in particolare quelle del Nord Europa e alcune in Spagna: le migliori sono Madrid (39esima), Barcellona (148esima), Vienna (407esima), Londra (421esima) e Roma (560esima), unica italiana in questa categoria.
Rispetto alla Capitale fanno meglio altre città metropolitane italiane più piccole, ovvero Milano (202), Torino (204), Napoli (425) e Genova (462), mentre resta più indietro Palermo (758). Posizioni più alte nella classifica europea sono occupate da città italiane di medie dimensioni come Firenze (65) e Bologna (86). Le città europee più piccole mostrano solitamente una migliore qualità ambientale, con punteggi più elevati negli indicatori di qualità dell’aria e mitigazione del calore, in particolare nel Nord Europa. Tra le italiane spicca Campobasso, 45esima nella classifica generale Hudi e prima nella categoria dei piccoli centri con meno di 50.000 abitanti. I punteggi più bassi dell’Healthy Urban Design Index tendono a concentrarsi nei Paesi dell’Europa orientale come Romania, Bulgaria e Polonia. Le città con punteggi più alti si trovano invece nell’Europa occidentale, soprattutto nel Regno Unito, in Spagna e in Svezia.