La psicologa Francesca Capozza illustra quali sono gli elementi chiave del buon genitore in campo
di R.Francesca Capozza*
ISERNIA. Nella giornata internazionale dello sport è importante sottolineare il posto cruciale che ricopre la genitorialità degli atleti. Il ruolo dei genitori risulta infatti centrale per il corretto sviluppo e la crescita di bambini ed adolescenti. È importante essere consapevoli di quanto i propri pensieri e le proprie emozioni nonché comportamenti da genitore possano favorire o invece inficiare l’esperienza positiva sportiva dei propri figli e ricordare che il vero scopo dello sport giovanile non è solo la vittoria, ma soprattutto la crescita personale e il divertimento.

Appare fondamentale non caricare il bambino o adolescente di aspettative personali e pressioni, né sostituirsi a lui nelle decisioni o ai tecnici, ciò può portate a difficoltà nel costruire la propria identità, nonché a mancanza di autostima e fiducia in sé potendo generare burn out, perdita di interesse per lo sport e prima ancora vissuti emotivi e cognitivi disfunzionali e forieri di malessere.
Affinché l’esperienza sportiva di propri figli sia innanzitutto fonte di benessere ed evoluzione, ecco gli elementi chiave del buon genitore in campo:
- Sostenere e incoraggiare in modo positivo, creando un ambiente di supporto e fiducia, aiutando i propri figli a gestire lo stress e la frustrazione insiti nelle competizioni sportive
- Essere sempre un modello di comportamento, promuovendo valori come fair play, rispetto di regole e degli altri, lealtà
- Promuovere la motivazione intrinseca del bambino allo sport evidenziando i lati positivi sottolineando i progressi compiuti piuttosto che il risultato conseguito, fornendo commenti costruttivi sull’impegno e sul comportamento mostrati dal bambino
- Accompagnare all’autonomia ed alla presa di decisione
- Offrire supporto, non pressione: essere un rifugio sicuro, un sostegno incondizionato che permetta ai figli di sentirsi accettati e compresi, indipendentemente dai risultati
- Incoraggiare il divertimento e la passione piuttosto che il risultato
- Insegnare il valore del fallimento, parte integrante dello sport e della vita, come un’opportunità di apprendimento.
*psicologa dello sport, referente Regionale dell’Associazione Italiana di Psicologia dello Sport e dell’Esercizio