Sanità, Rizzo a Isernia: “La sanità va tolta alle Regioni e restituita ai cittadini” (VIDEO)

Incontro con il leader di Democrazia Sovrana e Popolare. Tanti i temi toccati. Sul piano internazionale ha ribadito la proposta di una Italia neutrale, sganciata dai blocchi geopolitici: “Dobbiamo commerciare con tutti”


di Giuliano Vacca

ISERNIA. Ripensare il sistema sanitario. È questo uno dei temi toccati da Marco Rizzo, leader del partito Democrazia Sovrana e Popolare (DSP), nel corso del suo intervento a Isernia, tappa di un tour che attraversa diverse regioni italiane.

“Dal problema della sanità in Molise, e in generale a livello nazionale, ne usciamo solo togliendola alle Regioni“. “In più – ha proseguito – c’è l’idea di una trasformazione della sanità che è passata dalla prestazione sanitaria a un elemento di mercato. Prima c’era l’universalismo della prestazione sanitaria, c’erano le Unità sanitarie locali a cui dobbiamo tornare. Oggi si chiamano aziende e ciò significa che c’è anche un’idea di privatizzazione, invece la sanità è di tutti, deve tornare ai medici deve essere tolta ai politici e deve tornare ai cittadini. La sanità pubblica cuba 350 miliardi di euro l’anno, la sanità privata è già arrivata 50 miliardi di euro l’anno, in mezzo  ci sono già 4 milioni di persone in Italia che non si curano più perché non stanno dietro alle incapacità della sanità pubblica e non hanno i soldi per curarsi con la sanità privata”. 

Ma l’attacco di Rizzo non si è limitato alla sanità. Il segretario di DSP ha delineato un progetto politico “che richiama la sovranità popolare” e che punta a costruire un’alleanza tra il ceto medio produttivo – “artigiani, commercianti, professionisti” – e la classe lavoratrice. “Vogliamo unire il 95% del popolo italiano contro la grande finanza, responsabile di un modello di globalizzazione iniquo”.

Sul piano internazionale, Rizzo ha ribadito la proposta di una Italia neutrale, sganciata dai blocchi geopolitici. “Dobbiamo commerciare con tutti, dagli Stati Uniti alla Cina, passando per la Russia e l’India. Non possiamo permetterci di finanziare il riarmo tedesco, come previsto dagli impegni dell’Unione Europea: la storia ci insegna a che cosa può portare”.

Il riferimento è al piano europeo di investimenti militari che, secondo il leader di DSP, distoglie risorse vitali da settori strategici come sanità, istruzione e ricerca. “Parlare di portare le spese militari al 5% del PIL è folle. Così rischiamo di trascinare i nostri figli in una guerra che non è la loro”.

Il tour prosegue con tappe nelle Marche e in Campania, dove Rizzo sarà ad Angri per una manifestazione “contro la guerra e per la pace”.

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