Appello alle popolazioni e ai sindaci dell’Alto Molise e dell’Alto Vastese ad unirsi alla protesta davanti al Consiglio regionale. Il 27 settembre incontro pubblico in piazza Unità d’Italia
AGNONE. “È giunto il momento di rivendicare tutti insieme i nostri diritti e le nostre esigenze per impedire la chiusura dell’ospedale e pretendere invece una sua concreta ristrutturazione al fine di garantire una volta per tutte quella vera assistenza sanitaria di cui tutti abbiamo bisogno”. I cittadini di Agnone in rivolta per la paventata trasformazione del Caracciolo in presidio di comunità con soli 20 posti letto.
Per questo sono pronti a far sentire, forte, la loro voce. In un manifesto l‘appello alla popolazione e a tutti i sindaci dei paesi interessati, a intervenire all’incontro pubblico che si terrà il 27 settembre alle ore 11,00 in Piazza Unità d’Italia, per decidere il giorno della manifestazione di protesta presso la sede del Consiglio Regionale a Campobasso.

Ai sindaci si chiede inoltre di convocare nel frattempo i Consigli Comunali di urgenza per deliberare “l’opposizione alla riconversione del Caracciolo ad Ospedale di Comunità e la necessità del mantenimento dello stesso come Ospedale di Area particolarmente disagiata e inviare le delibere al Tavolo Tecnico, ai Ministeri della Economia e della Salute, alla Struttura commissariale e alla Regione Molise.”
“Noi cittadini – si legge nel manifesto – ci opponiamo con forza e determinazione agli ultimi atti della Regione Molise, tesi a cancellare i diritti costituzionali dei cittadini dell’Alto Molise, in un progetto di sistematico depauperamento del territorio, che vìola ogni principio della nostra Costituzione.
Dopo l’accorpamento degli ambiti sociali (ATS), già deliberata dal Consiglio Regionale, la chiusura del GAL(Gruppo di Azione Locale), arriva la bozza del nuovo Piano Operativo Sanitario (POS 2025/2027) predisposto dal Commissario ad Acta, dal Sub Commissario e dal Direttore generale della Salute e già inviata al Ministero della Salute, in cui l’Ospedale di area disagiata Caracciolo di Agnone sarà riconvertito in Ospedale di Comunità, dopo il progressivo smantellamento di fatto, avvenuto sotto gli occhi dei cittadini, nell’inerzia generale e con la scusante della diffusa crisi della carenza dei medici.
Il riconoscimento di ospedale di area disagiata avrebbe dovuto rappresentare un punto di partenza per costruire una solida rete di collaborazione interregionale, con accordi di confine che avrebbero garantito la sopravvivenza e il funzionamento di un servizio vitale per tutti i comuni dell’area altomolisana e dell’altovastese. Il progetto è stato, invece, colpevolmente abbandonato.
Non c’è più tempo! Il mantenimento del riconoscimento di ospedale di area disagiata è vitale per garantire il diritto alla salute, nel rispetto dei dettami della Costituzione.
Ricordiamo come già in passato si sono svolte manifestazioni di protesta con la Vertenza per non morire (1993), il progetto Almosava (2012) e Il cittadino c’è (2016), in cui si chiedeva con forza di ripristinare le diverse attività ospedaliere per il benefico di tutta la popolazione”




