In un anno si è registrato un aumento del 28%, ben al di sopra della media nazionale. I dati


CAMPOBASSO/ISERNIA. Minori vittime di reato: sono stati 23 i casi accertati nel 2024 in Molise, in aumento del 28% rispetto all’anno precedente. Un andamento ben superiore alla crescita nazionale che, con 7.204 reati a danno di minori, segna un aumento annuale del 4%.

Anche in Molise, come a livello nazionale, le vittime sono in prevalenza di genere femminile, pari al 55% del totale.

I maltrattamenti in famiglia sono la fattispecie di reato con più casi: 6 nel 2024, che aumentano del 50% rispetto all’anno precedente. Il reato che presenta l’aumento maggiore, invece è la violenza sessuale, che passando da 1 caso a 3 aumenta del 200%.

I dati, elaborati dal Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale, sono stati resi noti dalla Fondazione Terre des Hommes nella Sala polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei ministri – alla presenza del Ministro per lo sport e i giovani on. Andrea Abodi e del Direttore del Servizio Analisi Criminale Antonio Basilicata – in occasione della presentazione del Dossier indifesa “La condizione delle bambine e delle ragazze nel mondo” 2025 e in vista della Giornata internazionale delle bambine (11 ottobre).

A livello nazionale sono stati 7.204 i reati a danno di minori in Italia nel 2024. Per la prima volta è stata superata la cifra record di 7.000 reati. Si contano 252 casi in più dell’anno precedente, ciò si traduce in una crescita del 4%; su base decennale, invece, l’aumento è molto più marcato, +35%. A colpire è l’aumento dei reati connessi al digitale: pornografia minorile e detenzione di materiale pedopornografico. Rispettivamente aumentano su base annua del 63% e del 36% segno che la rete è sempre più un luogo a rischio per i più giovani.

“Il fenomeno dei reati in danno dei minori, in ogni loro forma, è molto complesso. Occorre porre la massima attenzione non solo nella prevenzione e nel contrasto, ma anche ai più piccoli segnali indicatori di violenza – afferma il generale Antonio Basilicata, direttore Servizio Analisi Criminale della direzione centrale della Polizia Criminale – Di strategica rilevanza risultano essere anche l’accoglienza e il supporto alle vittime, nonché la realizzazione di campagne informative volte ad accrescere la consapevolezza di tutti e a rimuovere gli ostacoli socio-culturali in cui la violenza trova terreno fertile”.

“I dati sui reati a danno di minorenni di quest’anno sembrano, purtroppo, mostrare una maggiore fragilità del tessuto sociale – ha dichiarato Paolo Ferrara, direttore generale di Terre des Hommes – un allentamento dei vincoli morali fino alla rottura di alcuni taboo sociali e un crescente ritorno di fiamma di quella cultura patriarcale che, lungi dall’essere mai definitivamente sconfitta in questo Paese, sembra piuttosto riappropriarsi pericolosamente di spazi di ‘legittimità sociale’ che sono poi lo stesso luogo di coltura della violenza di genere e nei confronti dei minorenni. Non possiamo più rimanere a guardare. Servono azioni rapide, concertate e integrate, che agiscano in maniera organica sia sugli aspetti culturali che su quelli normativi di contrasto alla violenza e alla violenza di genere. A chiedercelo sono soprattutto loro, le vittime di questa ondata di violenza che rischia di diventare, sempre di più, un’epidemia”.