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In discussione la mozione presentata da Kniahnicki e Mancini con cui è stata chiesta l’interruzione immediata dell’iter avviato per il riconoscimento. Proposta bocciata dalla maggioranza


ISERNIA. Interrompere l’iter avviato per il conferimento della Cittadinanza Onoraria a Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite per i diritti umani nei territori palestinesi occupati. Animata la discussione in Consiglio comunale a Isernia sulla mozione presentata dai Eugenio Kniahnicki (Fratelli d’Italia) e Giovancarmine Mancini (Alleanza per il Futuro).

Per i consiglieri tale riconoscimento dovrebbe essere riservato esclusivamente a personalità di chiara fama “il cui operato sia riconosciuto a livello universale per imparzialità, trasparenza e spirito di servizio”. Requisiti che, a loro giudizio, la Albanese non possiede, in quanto “attualmente – è stato evidenziato – è al centro di critiche internazionali che mettono in discussione la neutralità delle sue posizioni e la natura del suo impegno nel contesto del conflitto israelo-palestinese”. Le riserve sollevate riguardano in particolare alcune dichiarazioni rilasciate dalla Relatrice ONU, che secondo Kniahnicki e Mancini “avrebbero contribuito ad alimentare interpretazioni parziali e ideologicamente orientate, compromettendo la credibilità del ruolo istituzionale che ricopre”.

A suscitare ulteriori dubbi, anche la posizione lavorativa del marito della Albanese, Massimiliano Calì, che in passato ha ricoperto un incarico di consulenza economica presso il Ministero dell’Economia dell’Autorità Palestinese. Una circostanza, questa, che viene ritenuta rilevante sotto il profilo della trasparenza, in quanto potrebbe configurare un potenziale conflitto di interessi, seppure indiretto.

I consiglieri quindi, pur riconoscendo la necessità di promuovere figure impegnate sul fronte dei diritti umani, hanno evidenziato che una scelta del genere “possa essere interpretata come una presa di posizione politica più che un atto simbolico e condiviso”. La cittadinanza onoraria – si legge nel testo – non può e non deve diventare uno strumento di visibilità o di legittimazione ideologica, soprattutto quando in gioco vi sono equilibri internazionali delicati e una forte esposizione mediatica.

Da qui la richiesta all’assise di Palazzo San Francesco a fare un passo indietro, interrompendo formalmente ogni procedura volta al conferimento della cittadinanza onoraria. Si è aperto il confronto con vari interventi da parte dei consiglieri, sia a favore, sia contro l’istanza. Il sindaco Castrataro in primis ha difeso la scelta del conferimento della cittadinanza onoraria alla Albanese.

E Sara Ferri (Isernia Verde e Solidale), prima firmataria della mozione per il conferimento della cittadinanza onoraria, ha replicato alle contestazioni. Evidenziando che tale richiesta è arrivata dalle associazioni esterne al consiglio comunale, nel corso di un’assemblea pubblica. “I passaggi dell’iter – ha ribadito – mi sembrano democratici e condivisi”. “Trovo inquietante – ha detto ancora – che le accuse mosse nei confronti della Albaese vengano fatte senza alcuna prova di quanto si sostiene nella mozione”.

Alla fine della discussione, la mozione è stata bocciata con i 18 no della maggioranza. Sette invece i voti favorevoli. Dunque l’iter per il conferimento alla Albanese della cittadinanza onoraria andrà avanti.