CGIL, CISL e UIL: “Lavoratori esasperati e preoccupati per il futuro di un’eccellenza regionale. Le istituzioni intervengano, questo è un problema sociale”. Primo sit-in di protesta il 21 ottobre


CAMPOBASSO. Vertenza Responsible: i sindacati annunciano una mobilitazione generale. Questo quanto stabilito all’esito dell’affollata assemblea sindacale di ieri del personale della struttura sanitaria di Campobasso, indetta unitariamente da FP CGIL, CISL FP e UIL FPL. L’incontro è stato la risposta necessaria all’esito negativo della procedura di raffreddamento e dello stato di agitazione, proclamato dalle scriventi Organizzazioni Sindacali a causa delle gravi inadempienze della struttura.

“La situazione è ormai intollerabile – evidenziano i sindacati in una nota congiunta – L’assemblea è stata convocata per la parziale retribuzione del mese di agosto e la mancata erogazione dei rimborsi IRPEF. Un quadro già critico, oggi ulteriormente aggravato dal mancato pagamento dell’intero stipendio del mese di settembre.

Nel corso di un ampio e partecipato dibattito, è emersa non solo la profonda difficoltà economica e l’insostenibile stress lavorativo che il personale sta subendo, ma anche la legittima e forte preoccupazione per le sorti future di una struttura sanitaria che per anni ha rappresentato un fiore all’occhiello per la sanità della nostra Regione.

I lavoratori hanno espresso rabbia e frustrazione. Non si tratta solo di tutelare il sacrosanto diritto alla retribuzione, ma di difendere la propria dignità professionale e il futuro di un servizio essenziale.

Di fronte all’assenza di certezze e al silenzio della controparte, l’assemblea ha dato mandato unanime alle Organizzazioni Sindacali di avviare un percorso di mobilitazione dura”.

Si è deciso di procedere con una serie di iniziative: la prima sarà un sit-in di protesta, previsto il 21 ottobre, dalle ore 15:30 alle ore 18:00, dinanzi la Sede dl Responsible Research, per poi organizzare una fiaccolata aperta a tutta la cittadinanza, al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica sul rischio che la nostra comunità sta correndo.

“Qualora non arrivassero risposte concrete e immediate al pagamento di tutte le spettanze dovute, la mobilitazione culminerà inevitabilmente nello sciopero generale di tutto il personale – annunciano i sindacati – Le nostre Federazioni chiedono che da oggi sia tenuta altissima l’attenzione su questa vertenza: non è solo una questione che interessa i lavoratori, ma è un problema che deve interessare i cittadini, le istituzioni e la politica regionale, a cui chiediamo un confronto urgente.  Siamo di fronte a un problema sociale di altissima rilevanza, le cui ripercussioni future rischiano di compromettere ulteriormente il diritto alla salute in una regione già profondamente martoriata e con livelli di prestazioni che stanno andando vorticosamente verso il basso”.