ISERNIA. Stanziati dalla Provincia sessantaduemila euro per le attività di controllo delle popolazioni di cinghiali nelle aree della provincia di Isernia. La somma dovrebbe servire a far migrare la specie selvatica presumibilmente verso le province confinanti. Verrebbe così a determinarsi un abbassamento della densità di questa popolazione nella nostra provincia. Il provvedimento, alquanto singolare, arriva dalla Giunta provinciale presieduta da Luigi Mazzuto, cui spettano le funzioni amministrative in materia di tutela e valorizzazione dell’ambiente, valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici e della protezione della flora e della fauna. A far scaturire la necessità di una decisione sul tema è stato il persistere delle comunicazioni da parte di Comuni della Provincia, associazioni agricole e privati cittadini che lamentano innumerevoli danni provocati all’agricoltura e ai pascoli dalla smisurata presenza di cinghiali. Ad essere in pericolo, inoltre, è l’incolumità pubblica e privata dei cittadini. Non bastano i cacciatori a tenere sotto controllo la presenza del cinghiale nella nostra provincia. Si è reso, perciò, indispensabile il piano per un insieme di interventi mediante metodi di cattura – non meglio precisati – e traslocazione in altri siti faunistici. Ciò che lascia perplessi è l’ammontare dei costi dell’intervento, stimati dai componenti del tavolo tecnico attorno ai sessantamila euro, somma non proprio esigua per una piccola provincia come quella pentra. Quasi un ‘biglietto di prima classe’, possibilmente di sola andata, offerto dall’amministrazione provinciale agli ungulati come incentivo a lasciare i nostri territori. Con tanto di richiesta di finanziamento alla Regione Molise.
