HomeNotizieCRONACASociale in crisi nera: rischio chiusura per l’Afasev

Sociale in crisi nera: rischio chiusura per l’Afasev

Il centro socio-educativo in difficoltà finanziaria: chieste maggiori garanzie alla Regione, oltre allo sblocco dei fondi per la residenza notturna per disabili ‘Dopo di noi’ 

ISERNIA. Il Centro socio-educativo gestito dall’Afasev è a rischio chiusura. Lo afferma una nota stampa dell’Associazione famiglie svantaggiati e volontari, attiva dal 1990 nel campo dell’assistenza morale e materiale ai diversamente abili e alle loro famiglie attraverso i servizi di informazione, sostegno psicologico e assistenza alla persona. Un’istituzione, nel campo del sociale, che potrebbe gettare la spugna dopo 23 anni di onorato servizio. Per questa ragione sabato 22 giugno si è tenuto l’incontro a Campobasso tra i rappresentanti della stessa associazione e l’assessore regionale alle Politiche Sociali e al Terzo Settore, Michele Petraroia. Si è discusso dei problemi inerenti al Centro socio-educativo per diversamente abili “Rosanna Benzi”e al “Dopo di Noi” , realizzato per offrire servizi residenziali, anche solo temporanei, per dieci disabili privi di adeguato sostegno familiare. Il Centro “Benzi” ha sede nei locali dell’ex scuola elementare di contrada Coppolicchio, di proprietà del Comune di Isernia, ed è attivo dal lunedì al sabato dalle 8:30 alle 17 con servizio mensa. Lo stabile è stato dato in comodato d’uso gratuito all’associazione, che è accreditata presso la Regione Molise secondo quanto previsto dal Piano di Zona e, in virtù di tale accreditamento, è stata in convenzione con l’Ambito territoriale di Isernia. La convenzione in questione ha avuto durata fino al 31 dicembre 2012, per poi essere interrotta con delibera del Comitato dei Sindaci e venire ripristinata in parte, come quota una tantum, di gran lunga inferiore rispetto a quanto stipulato inizialmente. L’Afasev chiede alle istituzioni maggiori garanzie o, per mancanza di fondi, si vedrà costretta a chiudere il Centro e interrompere tutte le attività che vengono proposte, mettendo inoltre a repentaglio almeno dieci posti di lavoro. Un rientro forzato in famiglia per tutta la giornata rappresenta un grosso danno sia per gli ospiti che per le famiglie. Gli ospiti andrebbero a perdere i benefici della vita sociale e comunitaria che svolgono al Centro; le famiglie si vedrebbero costrette a rinunciare al lavoro e alla serenità psicologica garantita a tutti noi o ad affrontare onerose spese per l’assistenza privata del proprio congiunto. Per quanto riguarda nello specifico il “Dopo di Noi”, si tratta di una struttura attigua al Centro socio-educativo, anch’essa concessa all’Afasev in comodato gratuito dal comune di Isernia e inaugurata nell’aprile 2012. A livello amministrativo, gli atti per l’erogazione del finanziamento regionale per avviare la struttura notturna, sono in regola, ma da sei mesi i fondi non sono stati erogati e la struttura non è mai partita per davvero, pur essendo regolarmente autorizzata al funzionamento e in grado di fungere, già nell’immediato, da completamento del Centro socio-educativo. Il “Dopo di Noi” è dotato di cinque stanze con dieci posti letto, più due posti per le emergenze ospedaliere, una sala medica, sevizi igienici e lavanderia. L’arredo della struttura è stato possibile grazie alla raccolta fondi organizzata a sostegno del mondo del non profit dall’agenzia provinciale Ascos, ma anche grazie a donatori extra progetto che hanno voluto esprimere la propria solidarietà nei confronti dei meno fortunati. Grazie a questo nuovo fabbricato il disabile potrà ricevere assistenza 24 ore al giorno per 365 giorni l’anno. Molti dei genitori degli ospiti del Centro sono in un’età piuttosto avanzata: ecco allora che, per assicurare un futuro ai loro figli quando essi non potranno occuparsene o non ci saranno più, l’Afasev si è prodigata nell’interesse della diversità per realizzare la struttura residenziale, grazie a fondi pubblici della Regione Molise e del Comune di Isernia. Ma adesso tutto questo rischia di finire.

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