HomeNotizieCRONACAIttierre, valzer di numeri sui licenziamenti

Ittierre, valzer di numeri sui licenziamenti

Sale la tensione a Pettoranello. Stamattina incontro unico con Rsu e sindacati, ma restano i dubbi sul numero degli esuberi. Bianchi nega tagli drastici e spiega: condizione posta dal nuovo partner per affiancarmi. Ma sulle cifre reali nulla è dato sapere

PETTORANELLO DEL MOLISE. Continua il caos all’Ittierre. Nella giornata di oggi i lavoratori dovevano venire a conoscenza del loro immediato futuro. Purtroppo non hanno ricevuto notizie certe sull’eventuale proroga della cassa integrazione. Le Rsu avevano richiesto un incontro privato con Antonio Bianchi, patron di Ittierre. Ma l’imprenditore, per impegni pregressi, ha deciso di incontrarle in contemporanea con i sindacati territoriali. Il vertice è stato breve e poco proficuo. La risposta più interessante che è emersa è che i 450 esuberi, previsti dal futuro e ipotetico nuovo socio di Bianchi, sono una cifra non confermabile, per adesso. Nel verbale redatto in prefettura nei giorni scorsi tale numero è circolato, ma Bianchi l’ha smentito categoricamente senza però poter dare una risposta precisa: i tagli, insomma, non dipenderebbero dalla sua volontà, ma da quella del nuovo socio come condizione per affiancare l’azionista di maggioranza. Sulla situazione sono intervenuti vari esponenti dei sindacati; innanzitutto Amico Antonelli della Uil, che ha voluto chiarire la centralità del piano industriale che Bianchi dovrà presentare il prossimo 18 settembre al ministero dello Sviluppo Economico. Per il sindacalista, Roma deve avere un ruolo decisivo nella trattativa sugli esuberi; senza il via libera dal Mise, insomma, nessuno deve temere per il posto di lavoro. Anche Francesco Di Trocchio della Femca Cisl ha voluto chiarire alcuni punti. Innanzitutto ha specificato che la mancata presenza all’incontro è stata voluta: in pratica, si è trattato di un sorta di forma di protesta per quanto sta succedendo. Inoltre, le voci che stanno circolando senza mai prendere in considerazione il volere del ministero competente, a suo dire,  hanno poco senso. Di Trocchio ha fatto delle esplicite richieste: il responsabile Cisl vuole conoscere, infatti, la durata del piano industriale e la cifra d’investimenti ad esso legata. Inoltre, attende di scoprire chi è il nuovo socio – si parla di due imprenditori molisani, tra gli altri – o se addirittura vi è un gruppo più consistente che vuole aiutare l’imprenditore comasco. Anche il rapporto da tenere con i brand in portafoglio è fondamentale: si chiede, insomma, di sapere quanti e quali marchi verranno salvati e quindi gestiti dall’azienda di Pettoranello. Le ultime richieste ruotano tutte intorno a delle cifre: quanta forza lavoro resterà in azienda e i fatturati previsti. Chiarito tutto ciò e intervenuto il ministero, solo allora la palla dovrà ritornare alle competenze territoriali. Infine, l’Ugl: se già dalle prossime ore non si avrà maggiore chiarezza, non è da escludere il blocco degli straordinari.

A.I.

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