Ittierre, truffa da 10 milioni di euro: sei denunce, un indagato per riciclaggio

La Guardia di Finanza scoperchia una maxifrode ai danni della gestione commissariale. Dipendenti infedeli attestavano fatture false emesse da quattro società, di cui una avente sede a Isernia

PETTORANELLO. Anche l’Ittierre dei commissari finisce nel mirino della Guardia di Finanza. Dopo l’operazione dei giorni scorsi che aveva portato le Fiamme Gialle a indagare il patron della newco, Antonio Bianchi, per produzione e commercializzazione di capi ed accessori per abbigliamento falsi e truffa, stavolta sotto la lente è finito la vecchia gestione, negli anni tra il 2008-2010. I baschi verdi hanno portato alla luce una truffa da 10 milioni di euro posta in essere da dipendenti infedeli. Sei le denunce per il reato di truffa aggravata in concorso, più un indagato per riciclaggio: quest’ultimo ha provveduto a ‘ripulire’ una parte del denaro truffato alla Ittierre spa in amministrazione straordinaria attraverso una serie di operazioni finanziarie, nonché attraverso l’acquisto di immobili a Isernia e Vasto. Ma vediamo nei dettagli l’operazione.

Le indagini, delegate dal sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Isernia, Federico Scioli, hanno permesso di accertare che, grazie alla connivenza di due dipendenti infedeli, quattro società operanti nella produzione di abbigliamento – due di Modena, una di Isernia e una di Perugia – hanno emesso, nel periodo compreso tra il 2008 e il 2010 fatture false per un importo di oltre dieci milioni di euro. I dipendenti truffaldini avevano il compito di attestare la bontà delle false fatture emesse dalle quattro società, che percepivano quindi introiti per prestazioni o cessioni mai effettuate alla società di Pettoranello.
L’importanza della frode assume maggiore rilievo se si considera che, negli anni oggetto d’indagine, l’Ittierre com’è noto, ha affrontato profonde difficoltà economiche, fino al punto di ricorrere, come noto, alla legge Marzano per le grandi imprese in crisi. Numerosi e complessi gli accertamenti patrimoniali eseguiti dagli investigatori per la ricostruzione del sistema fraudolento. Al termine dei quali, come detto,  sono state deferite alla locale Autorità Giudiziaria sei persone in concorso tra loro per il reato di truffa aggravata.