Protestano i sindacati: lunedì 21 ottobre sit-in nei pressi dell’area archeologica, dalla quale i dipendenti sono stati trasferiti a Isernia. L’assessore Scarabeo: rivedere la decisione della serrata. In campo anche i primi cittadini della Valle del Volturno e il consigliere regionale Cotugno
CASTEL SAN VINCENZO. La sede dei beni culturali e paesaggistici del Molise di Castel San Vincenzo èchiuderà lunedì prossimo, 21 ottobre, con la conseguenza del trasferimento della metà del personale presso il complesso monumentale di Santa Maria delle Monache a Isernia. Una circostanza fortemente contestata – come tutta la gestione del soprintendente Gino Famiglietti – dai sindacati di settore, trattandosi di una delle realtà archeologiche-architettoniche più importanti d’Europa, “dopo decine di miliardi sperperati, restauri molto discutibili, tettoie crollate e mai nessuna valorizzazione”, si legge in una nota. “Il sito altomedievale, finora, rimaneva alla fruizione pubblica proprio per le lotte sindacali e per la grande disponibilità del personale, che operava in grave carenza numerica e rinunciando spesso alla propria qualifica, superiore certamente a quella di addetto alla vigilanza. Eppure, pur sostituendosi alle carenze gestionali, pur rinunciando al ruolo, pur lavorando sempre, anche nei festivi, i funzionari sono stati ripagati con un trasferimento e con la chiusura della sede da loro protetta e valorizzata”, scrivono la Uilbac, la Fp Cgil e la Cisl Fp, chiedendo un pronto intervento delle istituzioni. Non solo: lunedì prossimo, alle 10.30, i sindacati si riuniranno davanti al sito archeologico di San Vincenzo al Volturno per protestare e sensibilizzare l’opinione pubblica “sull’ennesima spoliazione del territorio”. Sul caso è intervenuto anche l’assessore regionale Massimiliano Scarabeo: Il sito di San Vincenzo rappresenta un punto di riferimento del turismo nazionale e internazionale – spiega in un comunicato – per questo deve essere valorizzato e reso fruibile il più possibile. In diverse occasioni ho avuto modo di evidenziare l’importanza del turismo nella nostra regione quale fonte di reddito per molti operatori del settore, in un momento critico per l’intera economia molisana. Questo comparto, perciò, è e resta un punto di traino economico da sostenere e rivalutare. E’ inutile ripetere che il Molise, grazie alle sue bellezze storiche, architettoniche, naturalistiche, ha un potenziale enorme riguardo al turismo, particolarità, queste che vanno rese fruibili il più possibile. Dispiace perciò – sottolinea l’assessore- apprendere del provvedimento della Soprintendenza dei Beni Culturali del Molise, che penalizza il sito dell’Abbazia di San Vincenzo al Volturno, importante punto di riferimento turistico della provincia di Isernia. Spero – conclude Scarabeo – che la decisione sia prontamente rivista, in ragione del fatto che lo sviluppo del territorio non può prescindere da realtà le quali rappresentano la storia e la cultura di questa regione e dell’Italia. Senza entrare nel merito di tale decisione, auspico che il sito di San Vincenzo torni ad essere fruibile da tutti: ne va dell’immagine del Molise, che vuole essere un punto di riferimento del turismo nazionale ed internazionale”. Ma l’appello lanciato dai sindacati ha trovato rispondenza anche tra i sindaci dell’area del Volturno, che si mobilitano per manifestare lunedì, davanti agli scavi dell’area archeologica monastica medievale più importante e significativa d’Europa. Domenico Di Cicco, sindaco di Castel San Vincenzo, Antonio Izzi, sindaco di Rocchetta al Volturno, Vincenzo Iannarelli, sindaco di Cerro al Volturno, Renato Sparacino, sindaco di Scapoli, Ferdinando Carmosino, sindaco di Rionero, Letizia Di Iorio, sindaco di Pizzone, Gianni Tedeschi, sindaco di Fornelli, Franco Rossi, sindaco di Montaquila, Giovanni Francesco Visco, sindaco di Colli al Volturno, il consigliere regionale Vincenzo Cotugno e Scarabeo, senza indugi, hanno aderito all’iniziativa per richiamare l’attenzione “sull’ennesimo attacco alla cultura ed al territorio”.