HomeNotizieCRONACAEsattorie, indagati i vertici per appropriazione indebita

Esattorie, indagati i vertici per appropriazione indebita

Carlo Marcucci e sua figlia Sandra, rispettivamente fondatore e presidente della società di riscossione tributi, dovranno rispondere  in merito a un buco di oltre 5milioni di euro, denunciato dal Comune di Viterbo. Secondo le accuse, avrebbero intascato i soldi dei contribuenti senza versarli nelle casse dell’ente laziale. L’indagine potrebbe passare alla Procura di Isernia, dove si sarebbe materialmente consumato il reato

 

VITERBO. Esattorie spa nel mirino della Procura di Viterbo.  Lo rivela ‘Il Messaggero’, che svela come Carlo Marcucci, fondatore dell’agenzia di riscossione dei tributi che ha sede a Isernia, e sua figlia Sandra, che ricopre la carica di presidente, siano indagati per appropriazione indebita. La società, fino allo scorso giugno, ha riscosso i tributi per il Comune di Viterbo. Secondo le indagini del Nucleo di polizia tributaria della locale Guardia di Finanza, i Marcucci avrebbero sottratto soldi pubblici derivanti dai pagamenti delle tasse da parte dei viterbesi, senza mai riversarli nelle casse del Comune. L’ente, infatti, ha denunciato un ammanco di circa 5,1 milioni di euro. La palla adesso potrebbe passare alla procura molisana. È a Isernia, infatti, che sono stati aperti i conti correnti attraverso i quali venivano intascati i contributi dei cittadini di Viterbo e, dunque, è nella città pentra che si sarebbe materialmente consumato il reato. A denunciare Esattorie non ci ha pensato solo il Comune di Viterbo. Un esposto è stato presentato anche dal presidente della Provincia viterbese, Marcello Meroi, e uno dal ragioniere capo del Comune, Stefano Quintarelli. Secondo l’avvocato difensore dei Marcucci, Alba Torrese, sarebbe invece Esattorie a vantare crediti nei confronti del Comune di Viterbo per oltre un milione di euro: 5, 6 milioni contro 4.2 da pagare.

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