Amianto nell’allevamento di polli, tre denunce e un sequestro

La struttura, nei pressi dell’ospedale Veneziale di Isernia, ormai in disuso, è stata trovata in uno stato avanzato di degrado dagli uomini della Guardia di Finanza. La sua copertura, fatta di pannelli di eternit, è potenzialmente pericolosa per l’ambiente

 

ISERNIA. Lastre di amianto, liquami e pneumatici usati abbandonati. Questa è la sgradevole scena a cui hanno assistito i militari della Guardia di Finanza di Isernia una volta giunti sul luogo del sequestro. Si tratta di un complesso aziendale costituito da cinque capannoni adibiti ad allevamento di polli, ormai in disuso, in località San Ippolito.

Un'immagine dei capannoni sequestrati
Un’immagine della struttura sequestrata

La struttura è stata trovata in uno stato avanzato di degrado a causa del disfacimento della copertura, costituita da pannelli di eternit. È ritenuto, dunque, elevato il pericolo di inquinamento ambientale. L’amianto contenuto nelle lastre di eternit, infatti, diventa nocivo per la salute nel momento in cui le stesse vanno in disfacimento. Oltre che nell’aria, la sostanza tossica si sta disperdendo anche nel suolo e nella falde acquifere circostanti. Contestualmente, le Fiamme Gialle hanno scoperto anche un’area di 500 metri quadri in cui sono stati rinvenuti rifiuti di vario genere: tra cui liquami e pneumatici usati. Una vera e propria discarica a cielo aperto, insomma. La situazione appare ancor più grave, se si pensa che nelle immediate vicinanze dei capannoni sequestrati si trova l’ospedale Veneziale. E non solo. L’ex complesso aziendale sorge a ridosso del fiume Carpino, in un’area densamente popolata e crocevia di importanti svincoli stradali. Circostanze, queste, che costituiscono un potenziale e serio pericolo per la salute della collettività e per la salubrità dell’aria. Nell’ambito dell’operazione, tre persone sono state denunciate a piede libero all’autorità giudiziaria.