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Filignano, un milione di euro di debiti: nuovo rischio dissesto

Di nuovo conti in rosso al Comune. Dopo la decisione del Tar, il sindaco Pacitti punta sul ricorso al tribunale di Isernia

 

FILIGNANO. I conti del Comune di nuovo in rosso. A dare una mazzata alle certezze dell’amministrazione guidata dal sindaco Romeo Pacitti è stato il Tar del Molise che nei giorni scorsi ha “rimbalzato” al tribunale ordinario un ricorso proposto dall’esecutivo locale. In ballo c’è oltre un milione di euro. Il piccolo paese è ancora alla prese con il dissesto finanziario dichiarato ormai quasi quattro anni fa (giugno 2010), poiché l’ente non riusciva a far fronte ai debiti pregressi causati soprattutto dal capitolo albergo. Gli amministratori del centro mainardico le hanno provate davvero tutte. Sono stati costretti a sottoporre praticamente ogni atto agli “ispettori” del Ministero dell’Interno – settore Finanza Locale. La procedura stava producendo anche i suoi effetti, fino a quando, però, il commissario straordinario di liquidazione, lo scorso primo luglio, ha approvato due delibere, la numero 247 e la numero 248, attraverso le quali è stata “revocata” l’ammissione alla massa passiva di liquidazione della somma a destinazione vincolata pari a 476.747,72 euro e un’altra pari a 597.225,08 euro. Un “colpo durissimo” coma ha ammesso il sindaco Romeo Pacitti, che si trova dunque con un buco nei conti non indifferente. A dire il vero, parte di questo milione di euro “cancellato” dal commissario è stato già coperto. Tuttavia la maggior parte dell’ammanco è da risolvere. E non è scontato che l’amministrazione ci riesca. Ad ogni modo, la giunta comunale ha provato a ribaltare le delibere, ma il Tribunale amministrativo regionale del Molise ha sostanzialmente “consigliato” al comune di rivolgersi alla giustizia ordinaria. Entro tre mesi. Dunque, ora l’ultima speranza è quella di appellarsi al Tribunale di Isernia, nel tentativo di vedersi in qualche modo “riaccreditato” il milione di euro. Il primo cittadino ha fatto sapere di voler tentare le vie giudiziarie, precisando però che la decisione finale spetta all’esecutivo nella sua collegialità. Adesso, la giunta Pacitti avrà tre mesi di tempo (come disposto dal Tar con sentenza numero 300 del 21 novembre scorso) per avanzare ricorso presso il giudice ordinario. Dalla decisione del Tribunale, dunque, che con ogni probabilità verrà adito dal comune, dipendono le sorti dei conti dell’ente e, di conseguenza, della stessa comunità.

Mi. Visco

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