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Isernia, controlli antidroga a tappeto: migranti in caserma

Operazione dell’Arma in città. Al via anche le ispezioni nei centri d’accoglienza volte a verificare il rispetto delle norme igienico-sanitarie


ISERNIA. Retata antidroga dei carabinieri nel capoluogo pentro. Intorno alle 18.30 di oggi si è registrato un dispiegamento di forze in vari luoghi nella città di Isernia per un’operazione di contrasto ai reati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Diversi migranti sarebbero stati condotti in caserma per essere controllati e ascoltati. Un blitz i cui dettagli ancora non sono stati resi noti, dal quale non si esclude seguano denunce o altri provvedimenti.

Al contempo si registra la ‘stretta’ della Prefettura sul rispetto, da parte dei Centri d’accoglienza della provincia, del protocollo per la gestione sanitaria dei migranti.  L’ufficio di governo avrebbe demandato all’Azienda sanitaria locale l’intensificazione delle ispezioni all’interno delle strutture che ospitano i richiedenti asilo e già sarebbero scattati i primi sopralluoghi sul territorio. Un provvedimento precauzionale, verosimilmente scaturito dal dibattito nazionale in essere circa una presunta ondata di malattie infettive nella Penisola, in seguito ai casi di malaria e Chikungunya balzati in cronaca. Malattie arrivate dall’estero, che – come spiegano anche gli infettivologhi – il più  delle volte sono portate in Italia dai turisti e che trovano, ad oggi, condizioni più favorevoli per attecchire a causa del cambiamento climatico. Tuttavia, la necessità di controlli più approfonditi anche all’interno dei centri d’accoglienza si fa stringente, nell’ottica di un ridimensionamento dell’allarmismo sociale sui rischi di potenziali epidemie, sulla scorta delle recenti linee guida del ministero della Salute. Ed ecco che le strutture che accolgono i migranti (i quali al loro arrivo sono sottoposti a visite mediche e successivamente vengono presi in carico dal Servizio sanitario nazionale) sono chiamate al rispetto di alcune indicazioni igienico-sanitarie. I centri, ad esempio, devono essere dotati di adeguati servizi igienici, devono avere scarichi fognari funzionanti, locali ben aerati e devono essere sottoposti a pulizia quotidiana (fonte: Società Italiana di medicina delle migrazioni). In sostanza, devono rispettare degli standard ai fini della garanzia della salute pubblica. Ed ora sono sotto la lente di ingrandimento. 

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