HomeNotizieCRONACAScuole sicure a Isernia, Comitato e studenti sollecitano soluzioni. La Provincia propone...

Scuole sicure a Isernia, Comitato e studenti sollecitano soluzioni. La Provincia propone doppi turni

Oggi l’incontro presso l’Ente di via Berta. Individuata una soluzione tampone prima dell’adeguamento degli edifici esistenti. Marcucci: “Ragazzi fuori subito e investimenti per un polo scolastico in legno”


ISERNIA. Sollecitato nei mesi scorsi, si è tenuto a Isernia l’agognato incontro tra la Provincia, il Comitato Scuole Sicure e la Consulta degli studenti, finalizzato a discutere di soluzioni al tema della sicurezza degli edifici che ospitano gli istituti superiori del capoluogo pentro e dei territori limitrofi.

Un summit che non ha portato i risultati sperati, con la delegazione studentesca e del comitato che chiede interventi urgenti: “Se la Provincia si sta adoperando per mettere a norma le scuole, – ha affermato la portavoce Sandra Marcucci – significa che gli edifici non sono sicuri e che, dunque, i ragazzi e il personale devono essere spostati subito”.

Ed ecco la proposta: utilizzare i due milioni e mezzo di euro, attualmente stanziati per l’adeguamento dell’Istituto Fermi, per la realizzazione di un polo scolastico sicuro in legno.

Proposta irricevibile per l’Ente di via Berta, che prosegue sul cammino tracciato: il Fermi sarà ristrutturato con l’abbattimento dell’ultimo piano e si procederà al consolidamento della struttura, a partire dalle fondamenta. Lavori che però non partiranno prima della fine dell’anno.

Unica soluzione praticabile al momento per la Provincia, sulla quale Comitato e Consulta si sono detti possibilisti, è quella dei doppi turni per gli studenti degli istituti considerati più a rischio. Un provvedimento tale da far guadagnare tempo e, si spera soldi, per procedere alla progressiva messa in sicurezza di tutte le scuole.

Intanto, c’è una novità: sono terminati i lavori di adeguamento al ‘Cuoco’. Resta da fare il collaudo e, verosimilmente, per gli esami di Stato la scuola sarà disponibile. Dopodiché si potrà procedere con le verifiche di vulnerabilità sismica e la progettazione degli interventi al Manuppella per il costo complessivo di 70mila euro. Per Agnone, infine, c’è la possibilità di veder sorgere un nuovo polo scolastico.

Ma ci vuole tempo e il Comitato e la Consulta esprimono profonda preoccupazione per l’attuale situazione, alla luce delle informazioni disponibili in materia. “La suprema Corte – si legge in una nota stampa – stabilisce un principio inderogabile, senza nessuna scusante né margine di interpretazione: gli edifici che non prevedono il valore previsto dalla legge (indice 1) devono essere chiusi”. Ebbene, dai dati forniti dalla Provincia, il Fermi e il Manuppella avrebbero rispettivamente 0,52 e 0,56. Ne consegue l’impulso all’azione e il deposito presso l’Ente di Via Berta di altre richieste di informazioni per i restanti edifici scolastici del territorio.

L’attenzione resta alta.

 

Unisciti al gruppo Whatsapp di isNews per restare aggiornato in tempo reale su tutte le notizie del nostro quotidiano online: manda ISCRIVIMI al numero 3288234063

Più letti

Il tombolo alla conquista del mondo: dalla Slovenia a Isernia per...

Sonja Bogataj e Meta Gregorac vengono dalla Idrija Lace School, la più grande e antica del mondo: sono state accolte dalle 'pizzigliare' del centro...
spot_img
spot_img
spot_img