Gioco d’azzardo, oppio e cocaina: i tristi record del Molise delle dipendenze

Le sostanze stupefacenti diffuse soprattutto tra i giovani. Ma anche la ludopatia è una piaga sociale in crescita. I dati forniti dal direttore del SerD Giuseppe Antonio Scioli


CAMPOBASSO. In Molise è emergenza dipendenze, di tutti i tipi: dalle sostanze stupefacenti al gioco d’azzardo. Questo è quanto emerge dalle dichiarazioni del direttore del SerD Molise, Giuseppe Antonio Scioli, rilasciate a TeleRegione.

Nello specifico: il Molise risulta al “quarto posto tra le regioni italiane per numero di utenti SerD, con oltre il 7 per mille”. Vale a dire che circa 2.300 pazienti gravitano intorno alle strutture per le diverse dipendenze.
Un triste primato riguarda l’uso degli oppiacei: mentre in Italia 3 persone su mille fanno uso di questo genere di sostanze, il Molise supera il 4 x mille, cioè circa 1.300 persone, a vario titolo, hanno consumato oppiacei.

Per quanto concerne la cannabis, invece, la regione figura tra le quattro con la maggiore diffusione, insieme a Lazio, Sardegna e Marche si tocca una percentuale del 32%. Un dato che emerge da un’inchiesta del Cnr di Pisa che ha condotto tra i giovani tra i 15 e i 19 anni, sottoponendo loro dei questionari.
E ancora, il consumo di cocaina riguarda sul territorio circa 6.300 persone. In base ad una statistica nazionale condotta dall’Ipsad – uno studio sull’uso di alcol e altre sostanze psicoattive – si apprende, infatti, che l’utilizzo di questo tipo di sostanza raggiunge il 2%.

Ma la vera novità è il gioco d’azzardo, o meglio il cosiddetto ‘gap’ – gioco d’azzardo patologico. Una malattia comportamentale in grado di compromettere gravemente la salute, la condizione sociale ed economica della persona e del suo nucleo familiare.

“Questa è la reale emergenza”, ha evidenziato il dottor Scioli, lamentando la mancanza a livello regionale di un apposito osservatorio.  “Il gap ha diverse gradazioni – ha aggiunto – Si va da chi compra semplicemente il biglietto della lotteria a Natale, a chi quotidianamente si gioca tutto alla slot machine”. In un contesto generale, il Molise riporta la percentuale più alta di gambler, di giocatori patologici (13%) e, inoltre, fa registrare una gran parte di giocatori che tiene nascosta l’attitudine e l’entità delle giocate ai propri familiari (12%).

Un campanello d’allarme particolare riguarda i ragazzi. Secondo gli studi Espad (ricerca sui comportamenti d’uso di alcool, tabacco e sostanze psicotrope tra gli studenti delle scuole medie superiori italiane) le dipendenze interessano tantissimi giovani tra i 16 e i 19 anni.
Ed emerge, altresì, come il gioco d’azzardo interessi il 42% dei soggetti; la percentuale del gioco a rischio si attesta al 13,9% e quella del gioco problematico all’8,7%.

Ed ecco che, dinanzi ad un quadro così sconcertante, il dottor Scioli, in conclusione, ha esortato a rivolgersi con fiducia alle sei strutture Serd presenti sul territorio regionale (Campobasso, Isernia, Termoli, Larino, Agnone e Venafro), evitando soluzioni fai da te, trovate ad esempio tramite internet e propinate da soggetti che guardano magari solo al proprio profitto.

Ma il monito va anche alle istituzioni, affinché monitorino la situazione.

 

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