HomeNotizieCRONACAImprenditore molisano ucciso durante tentativo di sequestro

Imprenditore molisano ucciso durante tentativo di sequestro

Tragedia in Venezuela: Elio Simonelli Datellis ha perso la vita durante un conflitto a fuoco tra i rapitori e la polizia. Solidarietà alla famiglia dall’associazione Auser


MARACAY (VENEZUELA). Elio José Simonelli Datellis, imprenditore italiano di origini molisane, è stato ucciso ieri durante un tentativo di sequestro a Maracay, nello Stato di Aragua. Lo riferiscono la stampa venezuelana e l’Ansa. Quarantacinque anni, noto uomo d’affari, proprietario fra l’altro di alcuni magazzini della Nestlé in Aragua, è stato sequestrato da un gruppo di uomini armati mentre viaggiava sulla Avenida Fuerzas Armadas di Maracay, vicino ad una carrozzeria di sua proprietà.

Nel corso di un conflitto a fuoco con la polizia, Simonelli, originario di Toro, è rimasto ucciso – insieme a cinque rapitori – da un colpo di pistola all’addome. autoSecondo il reporter freelance Robert Camacho che ha twittato la notizia (vedi foto a lato), l’uomo sarebbe stato ammazzato dai suoi rapitori all’interno della vettura dove si trovava mentre cercava di scappare, durante lo scontro. Il padre di Simonelli, Pasquale, è ancora residente nel paesino in provincia di Campobasso, dove talvolta l’imprenditore si recava a far visita al genitore.

Solidarietà alla famiglia è stata espressa dall’associazione Auser Padre Giuseppe Tedeschi: ad agire sarebbero state “da bande sanguinarie – si legge in una nota – che non hanno esitato, a novembre scorso, a uccidere con ferocia altri due molisani, nonno e nipote di Sant’Elia a Pianisi, Domenico e Gabriel Petruccelli, al termine di una rapina nel loro negozio di calzature.

Elio Simonelli, originario di Toro, è l’ennesima vittima innocente di una vera e propria emergenza umanitaria che meriterebbe maggiore attenzione da parte delle istituzioni e dei governi a livello internazionale. Non si può tollerare ciò che sta accadendo ormai da anni in Venezuela nel silenzio generale. Lo Stato italiano ha il dovere di intervenire per tutelare la sicurezza dei 140mila cittadini con passaporto italiano che vivono in Venezuela, senza contare che gli oriundi, di seconda e terza generazione, superano il milione di persone. L’Associazione Auser Padre Giuseppe Tedeschi insieme ai volontari del Comitato Molise Pro-Venezuela e sentite le rappresentanze italo-venezuelane dell’Abruzzo, del Lazio, della Sicilia, della Toscana e della Campania, esprime il proprio cordoglio alla famiglia Simonelli, alla numerosa comunità molisana di Maracay e alla comunità di Toro, tra le più attive nel promuovere iniziative di solidarietà tese ad agevolare il rientro dei nostri corregionali dal Venezuela, auspicando che chi è a rischio non venga lasciato solo dallo Stato italiano”.

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