Salgono a tre i corregionali assassinati nel Paese del Sud-America. Chiesto l’intervento del ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi, da parte dei sindaci di Toro e Jelsi e dell’Auser. Il cordoglio del presidente della Provincia di Campobasso Antonio Battista
CAMPOBASSO. L’imprenditore molisano Elio Simonelli Datellis, originario di Toro, ucciso in Venezuela durante un tentativo di sequestro: chiesto l’intervento del Governo italiano e del ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi. A sollecitarlo i sindaci di Toro e Jelsi Roberto Quercio e Salvatore D’Amico, il vice presidente Auser ‘Padre Giuseppe Tedeschi’ Anna Spina e il rappresentante del Comitato Molise Pro Venezuela Michele Petraroia.
Già a fine novembre dello scorso anno, altri due cittadini italiani, nonno e nipote, Domenico e Gabriel Petruccelli, originari di Sant’Elia a Pianisi, erano stati uccisi con brutalità, al termine di una rapina al loro negozio di calzature.
“Non segnaliamo i tanti episodi di violenza – hanno dichiarato i due sindaci, Petraroia e Spina in un documento congiunto – che quotidianamente avvengono a Maracay e in altre città venezuelane, a danno dei 140 mila cittadini con passaporto italiano e del milione e oltre di oriundi, che vanamente attendono da tempo di completare le pratiche per il riconoscimento della cittadinanza italiana, incontrando difficoltà amministrative, ritardi burocratici e rinvii sine die ad ogni livello”.
“Sollecitiamo un intervento ufficiale del Governo Italiano a tutela dei nostri connazionali in Venezuela – hanno aggiunto – affinché non abbiano a ripetersi i tragici eventi che hanno visto assassinati, sequestrati o oggetto di violenze di vario tipo, molti cittadini ed oriundi italiani. Sollecitiamo, inoltre, il Governo a intraprendere ogni provvedimento finalizzato ad agevolare il rientro degli italiani dal Venezuela riconoscendo i loro titoli di studio, patenti o qualifiche professionali alla stregua di ciò che fanno sia gli altri Stati dell’America Latina che la Spagna”.
“Bisogna adottare misure simili a quelle attivate agli inizi del 2000 per la crisi argentina, agevolando i nostri connazionali in materia sanitaria, di pensioni, di alloggi, di inclusione sociale e lavorativa, e di rientro in Italia. Il dramma umanitario della popolazione venezuelana – hanno concluso – merita ogni attenzione in qualsiasi sede internazionale, nazionale e locale”.
A intervenire anche il presidente della Provincia di Campobasso Antonio Battista, che ha espresso le condoglianze ai familiari di Elio Simonelli. “Vicinanza – ha detto Battista – che esprimo anche a tutti i nostri connazionali, e in particolare ai nostri corregionali, che vivono in quel Paese sudamericano ormai in ginocchio, dove la criminalità cresce di pari passo con il tasso d’inflazione e con la necessità, per tanti cittadini, di lasciare il Venezuela”.
“Un’emergenza davanti alla quale la nostra comunità non è rimasta immobile – ha aggiunto – grazie al lavoro di associazioni che si stanno prodigando per aiutare una popolazione allo stremo che ormai fa fatica ad andare avanti. Grazie ancora, a nome mio e di tutta l’amministrazione provinciale di Campobasso – ha concluso Battista – ai tanti volontari che stanno tendendo la mano a migliaia di persone in serie ed evidenti difficoltà”.
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