HomeNotizieCRONACAOperazione ‘Lungomare’: gli 'imprenditori pugliesi della morte' alla conquista del Molise

Operazione ‘Lungomare’: gli ‘imprenditori pugliesi della morte’ alla conquista del Molise

Già dal novembre 2016 il primo contratto d’affitto di un appartamento alla periferia sud di Campomarino, per poter rispondere alla logica della ‘domanda e dell’offerta’ con un ‘negozio’ sempre aperto. Tutti i nomi dei coinvolti nel blitz del 30 ottobre


CAMPOBASSO. La conquista letterale del territorio è iniziata nel novembre del 2016, del resto la tratta Campobasso-San Severo era già collaudata da un pezzo. Il rifornimento di sostanze stupefacenti avveniva nel centro pugliese, facilmente raggiungibile da Campobasso e piazza preferita a quella del beneventano per la vicinanza.

Visto l’andazzo, l’intenzione – come per ogni ‘imprenditore’ che si rispetti – è diventata quella di aprire una succursale più facile da raggiungere, senza troppi chilometri da percorrere e quindi con ridotte possibilità statistiche di essere fermati per un controllo.

E’ nata così l’idea di prendere in affitto il ‘negozio’. Un appartamento in un complesso residenziale alla periferia sud di Campomarino Lido, dove la vita si anima d’estate mentre nel resto dell’anno tutto resta molto più tranquillo, al riparo da occhi indiscreti.

Un’ idea, quella dei 5 ‘imprenditori della morte’ di San Severo, che il 30 ottobre scorso è fallita con il blitz ‘Lungomare’ messo a segno dalla Dda di Campobasso. Assieme ai pugliesi, come è del resto noto, sono stati beccati anche residenti a Avellino, Termoli, Campomarino e Campobasso. In totale 22, tra ‘manager’ e semplici ‘commessi’ del supermercato della droga che aveva succursali sulla costa e nell’hinterland del capoluogo.

Associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope. Era purtroppo questo ‘l’oggetto sociale’ della società per azioni che, una volta entrata sul mercato, ha provocato l’impennata nel consumo di droghe pesanti, eroina e cocaina ma anche di ‘fumo’, sostanze che venivano reperite facilmente suonando ad un citofono al quale si rispondeva 24 ore su 24.

Un sodalizio criminale che coinvolgeva sanseveresi e molisani, che ha utilizzato elementi della criminalità foggiana per il rifornimento costante degli stupefacenti e che ha aggredito con sistematicità dapprima la fascia costiera e poi la zona del campobassano.

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