Corradino Guacci: “La tutela dell’orso marsicano affidata a pallidi e incompetenti burocrati”

Durissimo atto d’accusa all’indirizzo del ministro Costa dopo la scomparsa di tre esemplari annegati in una vasca per la raccolta di acqua piovana senza alcun sistema di protezione.


CAMPOBASSO. Quelle immagini non hanno lasciato indifferente Corradino Guacci, presidente della Società Italiana per la Storia della Fauna “Giuseppe Altobello”. Tre orsi morti, annegati, in un colpo solo. Motivo? La mancanza dei più elementari dispositivi di sicurezza. E così, per ricordare al titolare del Dicastero che le parole hanno un peso, un valore, sono ‘promesse’, ha deciso che non si poteva restare senza fare nulla e ha scritto una lettera al ministro Costa.

“A neppure un mese dalla conclusione del nostro convegno di Bologna – scrive Guacci – nel corso del quale si è sottolineato, indistintamente da parte di tutti i relatori, il valore unico della popolazione appenninica di orso bruno marsicano, siamo costretti a registrare l’ultimo tragico episodio: la scomparsa di tre esemplari in un colpo solo, un maschio e due femmine, queste ultime di particolare valore per il futuro della sottospecie. La causa? La stessa che nel 2010 provocò, probabilmente con la stessa dinamica, la morte di un’altra orsa e del suo cucciolo: un vascone in cemento per la raccolta dell’acqua piovana, privo dei più elementari dispositivi di sicurezza”.

Un incidente, quello accaduto nel 2010, che avrebbe potuto coinvolgere anche un turista, un bambino e che ha avuto come risultato “quattro paletti di legno e un po’ di recinzione, giusto per tacitare la propria coscienza, pur nella consapevolezza di dover contenere la forza e la determinazione di un orso. Un intervento decisamente risibile, quando sarebbero state sufficienti poche centinaia di euro per dotare quella maledetta trappola di una copertura con grata metallica o di una adeguata rampa di risalita”.

Invece, sottolinea ancora Guacci, occorreva un’azione decisa e risolutiva da parte delle Istituzioni preposte alla tutela dell’orso marsicano e al controllo del territorio. “Il nostro orso marsicano è da anni ormai palestra di improvvisazioni, di bizzarri pareri tecnici, di passerelle politiche, e finora si è salvato solo grazie alla provvidenziale istituzione del Parco nazionale d’Abruzzo, nell’ormai lontano 1922. La difesa del nostro patrimonio naturale richiede, Signor Ministro, competenza, decisione e coraggio. Non è questione da affidare a pallidi e incompetenti burocrati. Per di più con un sistema delle aree protette ormai allo sbando, con parchi nazionali da anni in attesa delle nomine di presidenti, direttori o consigli direttivi, ostaggio di appetiti di partito”.

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