Recuperate altre opere d’arte sacra, le indagini coordinate dalla Procura di Isernia

Due angeli reggitorcia, di legno dorato e rubati nel 1996 a Napoli, sono stati restituiti alla Diocesi partenopea. I magistrati isernini avevano avviato l’inchiesta dopo la sparizione di oggetti sacri da alcuni luoghi di culto e istituti religiosi della provincia di Isernia e dell’alto Casertano.


ISERNIA. E’ dalla Procura del capoluogo di provincia che è partita una complessa indagine portata avanti dal Comando carabinieri Tutela patrimonio culturale che ha portato a recuperare due angeli reggitorcia, in legno dorato, rubati nel 1996 e restituiti ieri al legittimo proprietario, la Diocesi di Napoli.

I due angeli reggitorcia erano stati trafugati nell’ottobre del 1996 dalla Cappella Serpando, situata all’interno della chiesa di San Giovanni a Carbonara dove, venti anni prima era stata rubata e poi esportata illegalmente una scultura del XVI secolo, in marmo di Carrara, opera di Girolamo Santracroce, anche questa recuperata e restituita nel mese di giugno.

angeli

Tutta la complessa indagine è partita proprio da Isernia: i magistrati della Procura hanno coordinato gli investigatori del Nucleo partenopeo e hanno permesso di individuare, nello scorso anno, una organizzazione criminale che si occupava della ricettazione di oggetti sacri, naturalmente rubati in luoghi di culto o istituti religiosi situati nella provincia pentra e nell’alto Casertano.

Fondamentale è stato comparare le immagini delle opere d’arte ritrovate con quelle contenute nella banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, gestita proprio dal Comando carabinieri tutela patrimonio culturale.

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