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Carcere di Campobasso: struttura datata e sovraffollata. Con un alto tasso di stranieri

Domenica mattina prevista la visita di una delegazione dei Radicali, accompagnata da Filomena Calenda (Lega) e Nico Romagnuolo (Forza Italia) che hanno ‘raccolto’ l’invito esteso a tutti i consiglieri


CAMPOBASSO. Verificare le condizioni di detenzione, porre la giusta attenzione alla situazione dei detenuti nel carcere di via Cavour e degli operatori che a vario titolo operano nella struttura penitenziaria.

Domenica mattina una delegazione dei Radicali del Molise, alle 11, visiterà il cercare di Campobasso. Ci saranno anche i consiglieri regionali Filomena Calenda (Lega) e Nico Romagnuolo (Forza Italia) che hanno aderito alla richiesta di partecipare alla verifica della struttura, avanzata nei confronti di tutti i consiglieri.

L’associazione Antigone, che si occupa di una periodica verifica e analisi dei dati relativi agli istituti penitenziari italiani, in merito al carcere di Campobasso segnala che, rispetto all’ultima rilevazione effettuata il 30 novembre 2018, sono ospitati nella struttura 164 detenuti rispetto ad una capienza di 106. Il picco più alto dal dicembre del 2017.

Di questi 61 sono stranieri e 14 sono collaboratori di giustizia. Nel 2017 (anno al quale si riferiscono i dati più recenti) si sono registrati, all’interno dell’istituto, 56  casi di autolesionismo e 31 scioperi della fame.

Il tasso di affollamento (relativamente al 2017) è al 145,8% a fronte di una media degli istituti visitati del 118%. La percentuale degli stranieri si è attestata al 36,5% (media istituti visitati 33,8%), il 21,2% dei detenuti sono coinvolti in percorsi scolastici (media 23,8%).

Dati questi che, come segnalato sulla scheda che riguarda il carcere di Campobasso, provengono dall’amministrazione penitenziaria.

I problemi del sovraffollamento, della massiccia presenza di stranieri con rischio elevato di radicalizzazione e non ultimo l’episodio di molestie ai danni di una agente, sono sollevati periodicamente,come è noto, attraverso i sindacati di polizia penitenziaria. Il problema insormontabile, sempre secondo Antigone, non è tanto quello della vivibilità delle celle dove è garantito lo spazio idoneo quanto quello legato alla struttura nel suo complesso.

“L‘istituto – si legge proprio nella scheda che riguarda l’Istituto penitenziario di Campobasso – risale alla fine dell’Ottocento e, per la sua struttura fisica composta da 5 padiglioni separati fra di essi, non permette una vivibilità che possa rientrare nei dettami della decenza: né per i detenuti né per chi gestisce e dirige la struttura. Le condizioni igienico-sanitarie lasciano a desiderare e il clima detentivo (con il progressivo e crescente ingresso di detenuti stranieri) è diventato oramai una criticità di emergenza quotidiana, nonostante i rapporti con il personale penitenziario sia mediamente positivo. Del resto l’Amministrazione penitenziaria è consapevole del problema e periodicamente (in particolar modo attraverso la eco delle organizzazioni sindacali) segnala all’esterno ed ai media tali emergenze”.

Rispetto agli spazi per i detenuti, nel corso della visita dei rappresentanti di Antigone, è stato segnalato che “le condizioni sono nel complesso buone anche se in realtà i 3 metri quadri per singolo detenuto sono raramente disponibili. Le celle (ma non in tutti i blocchi) sono con letto a castello a due piani; sono riscaldate con caloriferi e con bagno: le docce (presenti solo in uno dei 4 blocchi di detenzione) sono in ogni singola cella: per il resto, ci sono stanzoni in comune, sul piano. L’acqua calda è garantita. La scarsa agibilità degli spazi comuni interni è da addebitare alla più generale insormontabile difficoltà di abitabilità dell’intera struttura, antica e oggettivamente difficile da ristrutturare. Esiste un padiglione destinato ad attività trattamentali ad uso esclusivo dei detenuti di media sicurezza: 900 metri quadri su tre piani con una sala abbastanza capiente (con scaffali per la biblioteca) che ospita anche spettacoli di musica e teatro; sono presenti piccole aule per didattica corsi di formazione professionale; una palestra; 3 laboratori (falegnameria, cereria, restauro-riciclo mobili) e servizi igienici. Il piano terra della sezione ‘collaboratori di giustizia’ ospita i servizi di sezione e stanze per attività in comune (2 aule, 1 palestra, una sala hobby). Per quanto attiene gli spazi all’aperto, l’istituto penitenziario è dotato di un cortile per ogni sezione (mq 700 circa) senza spazi verdi: assolutamente assolato o esposto a intemperie meteo; è in fase di ultimazione una area verde da destinare ai colloqui tra detenuti e parenti. In un cortiletto ‘a parte’ passeggiano detenuti con problematiche psichiatriche. Sotto il sole o la pioggia. Area ‘verde’ di circa 200 metri quadri, fruibile d’estate in orario di colloqui”.

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