Mamma morta nel Tevere, sospese le ricerche delle due gemelline

A causa del buio: riprenderanno domani mattina, non appena la luce del giorno consentirà alle forze dell’ordine di poter operare. La comunità di Agnone sotto shock: la giovane era molto conosciuta, lavorava a Isernia nello studio di un notaio molto conosciuto, anche lui di origini agnonesi. La 38enne, insieme al marito ingegnere e alle piccole, viveva temporaneamente a Roma. Le telecamere di sicurezza l’hanno immortalata questa mattina all’alba mentre passava in strada con le gemelline avvolte in una coperta


ROMA. Sono state sospese, ma riprenderanno domani mattina, le ricerche delle gemelline di appena 5 mesi, scomparse assieme alla giovane mamma questa mattina all’alba. Le hanno cercate ovunque, sia nel fiume Tevere che ha inghiottito la donna, G. O. di 38 anni, che in ogni luogo possibile e immaginabile situato lungo la strada che da casa l’ha portata sul Ponte Testaccio.

Cassonetti dell’immondizia, androni dei palazzi, giardini pubblici. Ovunque, anche con l’ausilio di un elicottero. E con il calare della sera, come prevedibile, le ricerche sono state giocoforza sospese.

La tragedia si è consumata in una manciata di minuti, questa mattina intorno alle 6.15. La donna ha preso le due piccole, le ha avvolte vicine, in una calda coperta di lana e, senza nemmeno prendere il passeggino, è uscita di casa, lasciando – a quanto si è appreso in queste ore drammatiche – la porta aperta. Le telecamere di sicurezza, posizionate lungo il tragitto che ha compiuto con chissà quale dolore nel cuore, hanno immortalato il suo passaggio, con quel piccolo fagotto fra le braccia. Poi un automobilista ha riferito alle forze dell’ordine di averla vista, sospesa su quel ponte. Un secondo prima di lanciarsi nel Tevere.

Lo stesso fiume che ne ha restituito il corpo senza vita verso mezzogiorno, all’altezza del Ponte Marconi.

Ma delle due piccole nessuna traccia. Il sospetto, terribile, è che le abbia trascinate con sé nel suo tragico gesto. La Procura, al momento, ha aperto un fascicolo per omicidio-suicidio. Le indagini sono affidate al pm di turno, Mario Palazzi.

Una bella ragazza, con un dolore grande nel cuore: lavorava in uno studio notarile di Isernia e da qualche mese viveva a Roma, assieme al marito ingegnere. Sono nate in un ospedale romano, infatti, le due piccole, tanto desiderate e amate. Mentre si consumava il dramma, su quel ponte, il coniuge, anche lui di Agnone, si svegliava in una casa troppo silenziosa. Vuota.

Il tempo di mettersi qualcosa addosso e correre fuori, a cercare la sua famiglia. In strada, fra i banchi del mercato rionale, con il cuore in gola e il terrore che qualcosa di grave fosse accaduto. Poi la corsa al commissariato, con le lacrime agli occhi, per denunciare la scomparsa della giovane moglie e delle amate piccole.

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“Mi sono svegliato e non c’erano più”, ha raccontato ai poliziotti. Quando poi le acque gelide del Tevere hanno restituito il corpo della giovane e amata moglie, ha avuto un malore. Fino alle 17 è rimasto in commissariato, assieme ai suoi familiari, assistito da uno psicologo. Da un minuto all’altro la sua vita è diventata un incubo, il peggiore che si possa vivere.

La speranza è che la donna abbia lasciato le piccole da qualche parte, in un momento di lucidità: sembra, infatti, che soffrisse di una forma di  depressione post partum, come riferisce la stampa nazionale. E pensare che quelle bambine erano state così desiderate, così volute, contro ogni impedimento.

Le ricerche riprenderanno domani mattina presto, sia lungo il Tevere che nella zona dove si è compiuta la tragedia. Nessuno si vuole fermare. Arrendere.

Tutti sperano di poter cambiare, anche se solo in parte, il finale di questa tragedia.

 

 

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