Agnone piange Pina: funerali gremiti per l’addio alla giovane madre gettatasi nel Tevere

Le esequie nella chiesa dove si era sposata. A officiare la funzione il vescovo Claudio Palumbo


AGNONE. Il giorno del dolore più straziante, quello dell’ultimo saluto a una giovane mamma morta troppo presto, si tinge del colore dei fiori, decine di mazzi, che attorniano il feretro di Pina Orlando, agnonese di 38 anni, gettatasi nel Tevere lo scorso 20 dicembre.

funerale 2Si sono svolti oggi pomeriggio i funerali nella chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, dove Pina si era sposata con il suo amato Francesco, ingegnere agnonese, composto ma impietrito dal dolore durante le esequie, gremite di gente. L’intero paese ha voluto rendere omaggio alla giovane donna, protagonista di una delle storie più tristemente drammatiche degli ultimi anni.

Sparita di casa a Roma, la mattina presto di giovedì scorso, Pina ha portato con sé le sue figliolette di appena 5 mesi, Sara e Benedetta, di cui non vi è più traccia. Le ricerche delle gemelline continuano senza sosta, ormai da 4 giorni, ma le speranze di ritrovarne i corpicini sono davvero al lumicino.

La messa, officiata dal vescovo di Trivento, monsignor Claudio Palumbo, si è svolta in un clima quasi surreale. E monsignor Palumbo, conscio di una tragedia troppo grande da sopportare per i familiari e gli amici, ha scelto parole dimesse ma appropriate per l’ultimo saluto terreno alla donna. “Il silenzio – ha detto il presule – è la migliore parola, quella più eloquente in questo momento così drammatico dove siamo ricondotti a quel rapporto misterioso ma reale che lega ciascuno di noi, ciascuna vita con colui che è il Signore della vita, che stabilisce i tempi del nascere e del morire. È in questo silenzio della parola creatrice noi vogliamo che la nostra fede parli, perché il congiungimento con il Signore Dio e con la radice della nostra esistenza avvenga in quella stessa alba della prima creazione. Vogliamo vivere un silenzio abitato dalla fede, perché la misericordia di Dio possa operare nell’anima di Giuseppina e nell’anima di ciascuno di noi per una nuova rinascita. E così mentre chiniamo la testa a una volontà superiore che razionalmente è incomprensibile, noi vogliamo avere il coraggio, come il nostro patriarca Abramo, di saper dire al Signore ‘Sia fatta la tua santa volontà’, perché la vita va ben oltre la semplice esistenza terrena”.

Prima dell’omelia del vescovo, è stata letta una lettera dei cugini e un messaggio degli amici del marito di Pina. La comunità di Agnone, con in testa il sindaco Lorenzo Marcovecchio, in segno di lutto e di rispetto per una famiglia annientata dal dolore ha annullato la tradizionale ‘Ndocciata del 24 dicembre, il presepe vivente e le manifestazioni connesse.

 

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