Campobasso, l’imbarazzante incuria di un capoluogo abbandonato

Vandalismo, siringhe usate e discariche a cielo aperto: l’altra faccia della città perbene


CAMPOBASSO. Fango, stracci logori e rifiuti. Odori acri, pungenti, in diverse zone della città. Siringhe usate, panchine e staccionate distrutte, monumenti imbrattati. È, questa, la triste situazione di degrado di alcune zone del capoluogo molisano, specie il parco e la collina San Giovannello e il ponte tra via Pirandello e via San Giovanni, sponda tangenziale, un angolo dimenticato per clochard e tossicodipendenti. Oltre alla staccionata, numerosi gli obiettivi dei vandali, come le panchine del parco e i bagni situati ai piedi della collina.

Diverse sono le segnalazioni pervenute nei giorni scorsi da parte di cittadini e passanti che giornalmente frequentano il luogo. Interviene sulla questione il presidente dell’Associazione San Giovannello, Maurizio Luzzi, che ha allertato della situazione anche la polizia municipale di Campobasso.degrado campobasso 2

“Con amarezza e sconforto – dichiara Luzzi – abbiamo appreso e costatato il danneggiamento vandalico in vari punti della staccionata in legno, da poco ripristinata con spirito di sacrificio e senso civico di appartenenza da parte dei volontari del comitato e associazione San Giovannello, che conduce a monte della Collina dove è situata la Chiesetta, anche essa molto spesso vittima di scritte. Questi – chiosa il presidente – sono fenomeni che colpiscono e si ripetono da anni senza riuscire a contrastarli adeguatamente”.

Ancor più desolante, forse, la situazione nel quartiere Vazzieri. Sporcizia, bottiglie di plastica, scatole vuote, avanzi di cibo e vetri rotti, giacigli di fortuna tra vecchie pagine di un giornale; una vera discarica improvvisata, un tappeto d’indecenza e immondizia da cui spuntano addirittura delle siringhe. Un rischio concreto: di lì a pochi passi, infatti, rimangono i resti abbandonati di ciò che avrebbe dovuto essere un ‘percorso benessere’ per pedoni, con tanto di attrezzi ginnici installati. Per non parlare del continuo passaggio di pedoni, residenti e studenti. Nel ‘parco fantasma’ della tangenziale si dipinge il quadro desolante di un’area lasciata a morire nell’incuria, una vera e propria favela nel centro di una città che, come capoluogo, meriterebbe decisamente più cura.  

Pierre

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