I fatti contestati risalgono a tre anni fa: le due ragazzine di 11 e 13 anni beccate dalla Polizia assieme alla mamma con la refurtiva: telefonini e denaro rubati ai bagnanti sulla spiaggia di San Salvo
CAMPOBASSO. Due ragazzine, una di 11 e l’altra di 13. E’ l’estate di 3 anni fa, sono sulla spiaggia del litorale al confine tra Molise e Abruzzo. Ma non sono al mare per divertirsi, sono lì perché la mamma, L.C., 37 anni di Campobasso, le spedisce a rubare sotto gli ombrelloni.
La donna ora deve affrontare il processo per furto aggravato e induzione a delinquere delle figlie minori. Secondo la tesi degli inquirenti si avvaleva delle due minori per trarne profitto con l’aggravante di indurle a commettere reato.
Quelle due figlie avviate troppo presto alla carriera di ladre vengono beccate – assieme alla mamma degenere – in un giorno d’estate, sulla Statale 16: qualche ora prima, sulla spiaggia di San Salvo, fanno razzia sotto gli ombrelloni e poi derubano di telefonini e denaro alcuni ragazzi che lasciano le borse sulla battigia per fare un bagno al volo.
Movimenti notati subito dai ragazzi in acqua che cominciano ad inveire contro quelle due ragazzine che immediatamente scappano via e raggiungono una macchina ferma sulla strada ad aspettarle.
I ragazzi, ormai senza speranze, raccontano la brutta disavventura ad un agente di polizia fuori servizio che però allerta i colleghi che rintracciano la Fiat Punto nera sulla Statale 16. Nell’utilitaria la campobassana, che risulta domiciliata a Vasto, e le due bambine.
Durante i controlli spuntano fuori i telefonini e altre cose rubate dalle borse dei bagnanti presi di mira quella mattina dalle due ragazzine che, secondo la Procura che l’ha spedita a processo, costringeva le figlie a rubare.
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