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Bilancio: scintille e accuse. E Toma propone a Greco di diventare commissario per le Montane

Spuntano 4 milioni e 200mila euro di disavanzo sanitario. Botta e risposta tra il governatore e i consiglieri di minoranza Facciolla, Greco e Fanelli. Il documento economico e finanziario passa con 13 voti a favore


CAMPOBASSO. La contrapposizione tra maggioranza e opposizione anche oggi raggiunge il culmine nel botta e risposta tra il governatore e i consiglieri di minoranza: teatro del contendere l’aula del Consiglio regionale, dove è di scena il dibattito sul documento economico e finanziario predisposto dalla Giunta regionale. Defr che passa con 13 voti a favore, compresi quindi quelli del movimento ‘Prima il Molise’.

Il governatore Toma, che ha lanciato precise accuse ai consiglieri di minoranza, ‘rei’ di non aver studiato (una sorta di mantra che ripete ad ogni piè sospinto), ha puntualizzato la propria posizione in merito alla visione che il documento offre, smontando le posizioni del Pd e del Movimento 5 Stelle che hanno elaborato due distinte contromanovre, nel tentativo di offrire collaborazione a una nuova vision della politica regionale e a un migliore impiego delle risorse.

Andrea Greco (e anche i consiglieri del Movimento che sono intervenuti) rilancia le accuse esposte nel corso della conferenza stampa di presentazione della contromanovra a 5 Stelle. Il governatore Toma lascia l’aula e va in scena il primo battibecco. “Aspetto che il governatore rientri in aula”, dice Greco. “Ti ascolto dal bagno”, replica Toma.

Il portavoce del Movimento 5 Stelle ripercorre quanto già esplicitato ponendo l’accento sui mancati tagli ai costi della politica, sull’aumento dei biglietti per il trasporto pubblico, sulle politiche sociali che non vengono adeguatamente finanziate, sul diritto allo studio che non è supportato da adeguati stanziamenti (leggi qui).

Il governatore Toma, dopo aver ‘accusato’ le minoranze di mettere in atto, con le proposte avanzate, il meccanismo della captatio benevolentiae, rilancia rimarcando che il Pd avrebbe potuto fare quello che oggi chiede quando era al Governo. Dopo l’encomio solenne al presidente Di Lucente, per l’illustrazione del Defr, sottolinea un primo dato che marca la differenza, a suo dire, tra maggioranza e opposizione.

Non si può alimentare l’illusione delle persone, non si possono fare voli pindarici: le aliquote Irap (che restano invariate, ndr) – spiega Toma all’indirizzo di Micaela Fanelli – non possono essere modificate perché dal Tavolo tecnico per la Sanità sono arrivate due eccezioni, che hanno radici nel recente passato: un disavanzo di 4 milioni e 200mila euro che occorre coprire con il bilancio regionale.

opposizione

E ballano pure 15 milioni di euro perché si ritiene, a mio avviso erroneamente e credo che impugnerò questa eccezione, che non siano stati appostati sul fondo rischi sulle prestazioni extrabudget. Io difendo la regione e i molisani – dice Toma – e non chi ha creato il disavanzo: non l’ho fatto io e non ho potuto agire perché il Governo me lo ha impedito.

Io – continua Toma – non illudo le persone per le cigs, le assunzioni, con le donazioni delle ambulanze”, replica ancora riferendosi alle accuse mosse da Andrea Greco circa il mezzo di soccorso per neonati donato dal Movimento e ancora inutilizzato dall’Asrem. “Quelle aliquote restano invariate perché per la massima parte coprono la sanità. Le sezioni primavera? Le vogliamo tutti, ma dobbiamo verificare siano proposte fattibili. La Zes adriatica? Una occasione afferrata, una vittoria per il Molise. Non è la soluzione dei mali molisani, magari. Ma è una delle linee strategiche che possiamo seguire. Il Contratto istituzionale di Sviluppo? Una opportunità che si è rivelata nelle ultime settimane, ne avevo parlato con Conte a Natale quando ci siamo incontrati al Quirinale. Il Molise è la prima regione in Italia ad entrare in un Cis, attendiamo un decreto. Le infrastrutture? Il progetto dell’autostrada deve essere ripreso, e si potrà farlo grazie alla Zes e al Contratto di Sviluppo. Ho chiesto al consigliere Iorio di darci una mano visto che è un esperto”.

E poi i 15 milioni di credito d’imposta che saranno riprogrammati e allocati sugli aiuti alle imprese con un bando già pronto e che sarà oggetto del confronto con il partenariato.

Nel Defr c’è tutto – continua Toma – è stato un lavoro di equipe, fatto da me e dai giovani che lavorano nella mia segreteria. Numeri e obiettivi quantitativi e qualitativi, basta saper leggere. Non è un copia e incolla”.

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