HomeNotizieCRONACAAssassinio Simonelli, buone notizie dall’Ambasciata in Venezuela per il rimpatrio della salma

Assassinio Simonelli, buone notizie dall’Ambasciata in Venezuela per il rimpatrio della salma

Sarebbero quasi ultimate le pratiche per il rientro a Toro dei resti dell’imprenditore 45enne, ucciso durante un tentativo di sequestro


MARACAY (VENEZUELA). L’autorizzazione dal ministero degli Esteri al rimpatrio della salma risale al novembre scorso. Poi nessuna novità. Almeno fino ad oggi. Fino a quando l’ambasciatore d’Italia in Venezuela, Placido Vigo, ha annunciato che si stanno perfezionando gli adempimenti per il ritorno a casa delle ceneri di Elio José Simonelli Datellis.

Si tratta dell’imprenditore italiano di origini molisane, precisamente di Toro, ucciso il 7 agosto 2018 durante un tentativo di sequestro a Maracay, nello Stato di Aragua. Quarantacinque anni, noto uomo d’affari, proprietario fra l’altro di alcuni magazzini della Nestlé in Aragua, è stato sequestrato da un gruppo di uomini armati mentre viaggiava sulla Avenida Fuerzas Armadas di Maracay, vicino ad una carrozzeria di sua proprietà.
Nel corso di un conflitto a fuoco con la polizia, Simonelli è rimasto ucciso – insieme a cinque rapitori – da un colpo di pistola all’addome. L’uomo sarebbe stato ammazzato dai suoi rapitori all’interno della vettura dove si trovava mentre cercava di scappare, durante lo scontro.

La notizia della sua morte ha sconvolto la comunità molisana d’origine, che ancora ospita il padre della vittima, Pasquale. Questi spera di avere indietro la salma del figlio per poterla seppellire. Al suo fianco, nella battaglia, il Comitato Pro Venezuela e l’associazione Giuseppe Tedeschi, che da tempo combattono per il rientro in patria di tutti gli italiani che vivono in un Paese attanagliato da fame e violenze. E che si sono già mobilitati in precedenza per i casi altri due cittadini italiani, nonno e nipote, Domenico e Gabriel Petruccelli, originari di Sant’Elia a Pianisi, uccisi con brutalità, al termine di una rapina al loro negozio di calzature.

Ora per il buon esito della vicenda Simonelli uno spiraglio si è aperto. “Si stanno completando positivamente gli adempimenti amministrativi di pertinenza delle Autorità Venezuelane”: si apprende. Ma il Comitato e l’Associazione colgono l’occasione per richiamare “l’attenzione delle Istituzioni nazionali, regionali e comunali sulla drammatica emergenza umanitaria che assilla da anni la popolazione venezuelana ed i 2 milioni di oriundi italiani”.

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